Ornella Buzzone ha più di 15 mila followers su Instragram, un ristorante avviato con successo (il Pubblic House – Burger Gourmet di Casert), la stampa di settore dalla sua, un bel volto solare e il fisico di una di noi. A qualcuno doveva pur stare antipatica, in sintesi, ma nessuno si sarebbe mai aspettato che ieri la 36enne chef e food blogger – che peraltro collabora con il gruppo editoriale di Dissapore, Netaddiction – potesse essere aggredita, nella via di casa propria, da alcune “colleghe” non propriamente felici per il suo successo.
Tre donne, di cui una un po’ troppo âgée per le azzuffate di gelosia, che a quanto pare covavano rancore da tempo e che hanno insultato e picchiato la Buzzone davanti ai Carabinieri di Caserta, noncuranti delle conseguenze. Una denuncia penale, come potete immaginare, che si spera possa placare l’ira delle signore, imprenditrici, anche loro, della ristorazione cittadina.
“Non ci rivolgevamo la parola da due anni”, ci racconta Ornella. Poi, l’aggressione improvvisa. Una delle tre si avvicina a casa sua, nel tardo pomeriggio di ieri, con il manico di una scopa in mano. Ornella scende dalla macchina per aprire il cancello e viene colpita. Cerca di difendersi, poi entra nel palazzo e chiama i Carabinieri, insieme alla sorella Simona. La ragazza che l’ha aggredita armata viene raggiunta dalle altre due protagoniste di questa triste faccenda: insieme insultano e provocano, “sperando forse in una reazione”.
Ma Ornella è rimasta al riparo, fino all’arrivo delle Forze dell’Ordine. Solo allora, sentendosi al sicuro, è uscita dalla struttura. A quel punto, però, è stata aggredita dalle tre donne, che le hanno graffiato il volto e tirato i capelli, fino a strapparglieli. Davanti ai Carabinieri – avete capito bene – hanno proseguito la loro aggressione.
Assurdo, però, che queste donne abbiano agito così senza motivo, senza avere rapporti diretti con la vittima.
“Mi hanno dato della “prostituta”, riferendosi ad alcuni miei post su Instagram”, ha specificato Ornella, che dalla sua attività di food blogger ottiene, talvolta, collaborazioni con aziende anche non legate al cibo: “Qualche giorno fa ho pubblicato sul mio profilo una foto in reggiseno – un reggiseno sponsorizzato, ndr. – e credo che quello per loro fosse il giusto pretesto per prendersela con me, diffamandomi nel mio quartiere”.
Questo l’aspetto più drammatico, per Ornella, di tutta la vicenda: che siano state donne, come lei, ad attuare un agguato simile e tentare di metterla in ridicolo con un insulto tanto stupido, legato ad una – evidente – sponsorizzazione – , che a sua volta è legata al seguito della Buzzone e della sua attività.
Un pretesto probabilmente, per risanare invidie di natura economica / imprenditoriale. Al momento Ornella Buzzone attende che la giustizia faccia il suo corso, la sua hamburgeria non è rimasta chiusa nemmeno per un attimo e i suoi reggiseni continuano ad essere in primo piano, sul suo profilo Instagram.