Alzi la mano chi non ha provato a separare fra loro i due lati dei biscotti Oreo (ma anche dei Ringo). È però praticamente impossibile riuscire a separare le due parti del biscotto in maniera equilibrata. A dirci come farlo in maniera perfetta sono i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston. Sì, non è uno scherzo.
Gli scienziati hanno fatto dei test per capire il modo migliore per separare le due parti del biscotto. Per farlo hanno persino realizzato uno strumento ad hoc: l’oreometro. Saranno riusciti nell’impresa?
La crema che si trova fra i due biscotti – come sottolineano gli scienziati del Mit – è di natura “non newtoniana” e quindi è un solido morbido quando non sollecitato, ma se sottoposto a stress inizia a deformarsi e fluire.
Secondo i test del Mit, la forza necessaria per separare le due parti di biscotto è di circa un decimo di quella che serve per svitare il tappo di una bottiglia, e la crema ha uno “stress da cedimento”, quindi nel momento in cui inizia a deformarsi, simile alla mozzarella.
Ma nonostante lo studio e la creazione dell’oreometro, il risultato è che la crema rimane sempre attaccata da una sola parte. Il motivo? Secondo i ricercatori la “colpa” è del livello di adesione della crema al biscotto e dei processi di produzione e confezionamento.