Oreo ha aperto in New Jersey il suo primo bar brandizzato al mondo, ma nel frattempo i suoi operai hanno messo in difficoltà la produzione dei biscotti con un importante sciopero.
Mentre in queste settimane l’azienda ha inaugurato il primo Oreo Cafe, all’American Dream Mall- un grande magazzino a East Rutherford, infatti, i lavoratori del mondo dei biscotti sono in sciopero in cinque stati per quelle che dicono essere richieste ingiuste di concessioni nelle trattative contrattuali.
I membri del sindacato Bakery, Confectionery, Tobacco Workers and Grain Millers in Colorado, Georgia, Illinois, Oregon e Virginia hanno respinto la richiesta della direzione di modificare la durata dei turni e le regole sugli straordinari.
I lavoratori chiedono anche il ripristino di un piano pensionistico, e vogliono che l’azienda “smetta di esportare posti di lavoro in Messico”, dopo che una parte della produzione di Oreo, nel 2016, è stata spostata lì, con grandi critiche dell’allora candidato presidenziale Donald J. Trump.
Lo sciopero dei lavoratori arriva in un momento positivo per l’azienda produttrice degli iconici biscotti: non c’è solo la l’apertura del primo cafè ispirato al marchio, con un menu di dessert totalmente a base di Oreo, ma c’è anche un grande aumento delle vendite, trainato dalla pandemia che ha aumentato la richiesta di snack. Nel secondo trimestre 2021, infatti, la società ha ancora registrato un aumento delle entrate del 12% rispetto all’anno precedente.