L’antefatto della vicenda è dolorosamente macabro: i nostri lettori più attenti si ricorderanno di Harris Wolobah, un ragazzino di appena 14 anni che ha perso la vita poche ore dopo avere tentato la cosiddetta One Chip Challenge, una sfida che consiste nel consumare la presunta “patatina più piccante al mondo” e poi resistere il più a lungo possibile senza mangiare o bere altro per tamponare il bruciore. Il nostro giovanissimo protagonista avrebbe accusato forti dolori allo stomaco poco dopo avere ingerito la patatina, per poi perdere i sensi e, infine, la vita.
A rendere particolarmente grottesca la vicenda, che a onore del vero altro non è che l’ultimo, drammatico tassello di un ben più ampio mosaico di casi simili (anche se, per fortuna, non fatali), è il fatto che a promuovere la One Chip Challenge è la stessa azienda produttrice, evidentemente nella speranza che il proprio prodotto potesse cavalcare l’onda virale delle sfide di questo genere.
One Chip Challenge: la risposta dell’azienda alla morte di Wolobah
Pare difficile, in altre parole, non vedere anche solo l’ombra di una maliziosa connivenza tra Paqui – il marchio che produce la patatina in questione, per l’appunto – e la triste sorte di Harris Wolobah. D’altro canto, se è pur vero la stessa azienda si è armata delle consuete difese “da confezione” – come il fatto che il prodotto sia consigliato ai soli adulti o la dicitura “non mangiare se sei sensibile a prodotti speziati o allergico al pepe e se hai problemi di salute”, tanto per intenderci -, pare non si sia mai fatta particolari scrupoli nel pubblicizzare la sfida, tant’è che la scritta “One Chip Challenge” appare in caratteri cubitali sulla scatola.
Qual è stata, dunque, la risposta? Beh, tanto per cominciare un portavoce di Paqui ha detto che l’azienda è stata “profondamente rattristata” nell’apprendere della scomparsa di Harris. In secondo luogo, la One Chip Challenge non è più lencata insieme alle altre tortilla chips del marchio sul suo sito Web e non può essere acquistata tramite l’azienda – il che fa pensare a una eventuale rimozione totale dal mercato.
“Abbiamo notato un aumento del numero di adolescenti e di altre persone che non tengono conto di questi avvertimenti” ha commentato l’azienda in riferimento alle sopracitate diciture riportate sulla confezione della patatina One Chip Challenge. “Di conseguenza, mentre il prodotto continua a rispettare gli standard di sicurezza alimentare, per estrema cautela, stiamo lavorando attivamente con i nostri rivenditori per rimuovere i prodotti dagli scaffali”.