Omicidio Alessio Madeddu: rinviato a giudizio il panettiere reo confesso

Si torna a parlare dell'omicidio di Alessio Madeddu, lo chef-pescatore che aveva partecipato a 4 Ristoranti di Alessandro Borghese: il panettiere reo confesso è stato rinviato a giudizio.

Omicidio Alessio Madeddu: rinviato a giudizio il panettiere reo confesso

Si torna nuovamente a parlare dell’omicidio di Alessio Madeddu, lo chef-pescatore di 52 anni che aveva partecipato anche al programma 4 Ristoranti con Alessandro Borghese. Ebbene, adesso Angelo Brancasi, 44 anni, il panettiere reo confesso dell’omicidio, accusato di aver accoltellato a morte lo chef, è stato rinviato a giudizio.

Il gup Roberto Cau ha accolto la richiesta della pm Rita Cariello: il processo contro Angelo Brancasi si terrà il 19 gennaio, quando il panettiere di Sant’Anna Arresi, nel sud della Sardegna, dovrà comparire dinanzi alla Corte d’assiste di Cagliari.

L’accusa per l’uomo è di omicidio volontario pluriaggravato: la Procura contesta all’imputato sia la premeditazione che l’aggravante della crudeltà e quella dei motivi futili e abbietti. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Brancasi avrebbe ucciso Madessu perché lo chef avrebbe avuto una relazione con la moglie del panettiere. La donna era una dipendente dell’ittiturismo Sabor’e Mari gestito dalla vittima a Porto Budello a Teulada.

Alessio Madeddu

Lo chef era stato ucciso davanti all’ingresso del suo stesso ristorante: erano stati i Carabinieri a rinvenirne il corpo lo scorso 28 ottobre. Il medico legale Roberto Demontis aveva subito stabilito che lo chef era stato accoltellato ripetutamente, ma non solo: era anche stato colpito alla testa con un oggetto contundente (un’ascia ritrovata sul luogo del delitto) e successivamente investito da un’auto.

Le indagini avevano permesso di risalire al panettiere come possibile autore del gesto e, in effetti, l’uomo aveva confessato il delitto subito dopo essere arrestato dai Carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Cagliari e a quelli della Compagnia di Carbonia, riconfermando poi la sua versione alla pm Cariello.