E’ morto Olivio Cavallotto, uno dei padri del Barolo. Lo storico vignaiolo si è spento all’età di 90 anni nell’ospedale di Verduno dove era ricoverato da qualche giorno per Covid-19. L’uomo lascia la moglie e i figli Laura, Giuseppe e Alfio.
L’azienda di famiglia era stata fondata dal padre, Giacomo Cavallotto, ma fu Olivio, insieme al fratello Gildo, fra i primi vignaioli di Langa, a decidere di non vendere le uve delle proprie vigne sfuse, ma a vinificarle in proprio, creando un proprio vino. Era il 1946 quando i due fratelli presero questa decisione e nel 1948 arrivò la prima etichetta Cavallotto.
La famiglia vanta vigne molto importanti, fra cui il Bricco Boschis, in precedenza di proprietà di Juliette Colbert, l’ultima marchesa di Barolo e la donna che ideò quello che sarebbe diventato il Barolo moderno. Senza dimenticare un altro cru molto famoso della famiglia Cavallotto, il Vignolo.
Ma Olivio Cavallotto, nel corso della sua vita, non si era dedicato solamente ai vini e alle sue vigne. Era stato, infatti, molto attivo anche a livello delle istituzioni del territorio. Oltre a essere stato consigliere comunale, per parecchi anni fu vicepresidenti di Coldiretti Cuneo. Senza dimenticare che fu socio fondatore del Consorzio del Barolo e Barbaresco.