La produzione italiana dell’olio può festeggiare un’annata positiva, che segna addirittura il +89% sulla produzione dello scorso anno. Ad affermarlo è l’indagine degli osservatori di mercato di Cia-agricoltori Italiani, Italia Olivicola e Associazione italiana frantoiani oleari (Aifo), che stima in circa 330mila tonnellate la prodizione complessiva di olio italiano nel 2019, contro le 175.000 tonnellate dello scorso anno.
Il problema della Xylella, il batterio responsabile del disseccamento rapido dei secolari ulivi pugliesi, dunque, sembra non aver avuto un grave impatto sulla produzione complessiva di olio, almeno secondo queste stime, che anzi vedono la Puglia (eccezion fatta per il Salento, il territorio effettivamente più infettato dalla Xylella) trainare la ripresa della produzione di olio extravergine d’oliva italiano, con un +175% di crescita rispetto all’anno passato.
Come è ovvio, però, questi dati globalmente positivi non riguardano il Salento, la parte più a Sud della Puglia in cui la Xylella ha fatto i maggiori danni, con quella che Coldiretti qualche mese fa ha definito “una strage che avanza inarrestabile a una velocità di più 2 chilometri al mese”: in queste zone, infatti, si registra al contrario un trend negativo, con un calo del 50% della produzione, equivalente a meno 3mila tonnellate di olio prodotte.
[Fonte: Ansa Terra&Gusto]