È ufficiale: l’olio d’oliva è più salutare di burro, margarina e maionese, tanto che il suo consumo aiuta a ridurre il rischio di contrarre malattie cardiache o cancro. La notizia emerge da uno studio condotto da alcuni ricercatori dell’Università di Harvard, che negli ultimi 30 anni hanno monitorato attentamente le abitudini alimentari di quasi 100 mila persone.
La ricerca, poi pubblicata sul Journal of the American College of Cardiology, ha preso in esame 60,582 donne e su 31,801 uomini a partire dal 1990: da allora, ogni quattro anni, sono stati sottoposti loro alcuni questionari utili ai ricercatori per calcolare i consumi di olio d’oliva, che fosse utilizzato come semplice condimento o nella cottura o frittura di altri cibi. E i numeri parlano chiaro: i più ‘golosi’ di olio hanno visto ridursi del 19% il rischio di morire per malattie cardiovascolari o ictus, il rischio di morire di cancro si è abbassato del 17% e per le malattie respiratorie del 18%. I risultati sono ancora più sorprendenti nel caso delle malattie neuro-degenerative (come l’Alzheimer), dove il rischio è crollato del 29%. Prima di compiacersi oltremodo e andare ad annegare qualsiasi piatto nell’olio per il resto dei nostri giorni, però, occorre sottolineare che i partecipanti che facevano maggior consumo di questo condimento erano anche più spesso attivi fisicamente, non fumavano (o quasi) e seguivano generalmente una dieta sana.
Quindi insomma, l’olio d’oliva non vi permetterà di raggiungere l’immortalità, ma i ricercatori si sono fatti premura di sottolineare che, in ogni caso, è ricco di proprietà anti-infiammatorie e antiossidanti, e che usarlo al posto di alternative più grassi, come il burro e la margarina, e accompagnarlo a una dieta ricca di frutta, verdura, noci, cereali e pesce ha ottime conseguenze sulla salute. E se vi è venuta voglia di olio d’oliva, occhio a non scegliere quelli che si vantano di essere ‘extravergine’ senza, tuttavia, averne il diritto.