Le indagini e i controlli della Guardia di Finanza e dell’Icqrf del Ministero delle politiche agricole, grazie all’operazione Verum et Oleum, hanno portato al sequestro di 2 milioni e 300mila litri di olio di oliva extravergine irregolare.
Le 183 ispezioni messe in atto hanno riguardato sia gli operatori del settore oleario che i porti di ingresso delle materie prime estere: ben il 27,2% dei campioni è risultato non conforme alla normativa.
Sono stati esaminati 102 campioni presso i laboratori dell’Icqrf e qui 25 sono risultati irregolari. La qualità dell’olio era inferiore a quella dichiarata (non era vero olio extravergine d’oliva). Per questo motivo dieci persone sono state denunciate con l’ipotesi di reato di frode di commercio.
Durante le ispezioni, poi, sono state registrate 33 violazioni amministrative relative a:
- tenuta dei registri
- compilazione della documentazione obbligatoria
- tracciabilità
Il totale delle multe ha superato i 10 milioni di euro. Inoltre sono state comminate 5 diffice e sono stati eseguiti 5 sequestri amministrativi, per un valore che supera i 170mila euro.
David Granieri, presidente di Unaprol, parlando proprio dell’operazione Verum et Oleum, ha spiegato che è necessario coinvolgere la GDO nella lotta contro le pratiche sleali. Inoltre è anche indispensabile stringere i parametri di classificazione dell’olio extravergine anche all’estero. Il rischio, altrimenti, è quello di creare un danno economico e d’immagine al Made in Italy.
Soddisfazione per questa operazione è arrivata anche da Coldiretti, che ha lodato l’operato della Guardia di Finanza. Coldiretti ha anche ricordato che il 27% (quindi più di una bottiglia su 4) delle bottiglie di olio extravergine d’oliva di provenienza extracomunitaria è un falso. Le frodi non solo ingannano i cittadini, ma fanno anche crollare i prezzi dei prodotti di qualità.
Un’indagine di Altroconsumo, invece, indicava 11 bottiglie su 30 di olio d’oliva non era extravergine come dichiarato.