L’Olio di Puglia è ora ufficialmente iscritto nel registro delle IGP. LA Commissione Europea ha dato il suo ok alla richiesta di iscrizione dell’olio extravergine d’oliva di alta qualità pugliese nel registro delle Indicazioni geograficamente protette.
Da adesso in poi l’Olio di Puglia diventa un marchio IGP che potrà essere attribuito solamente all’olio extravergine d’oliva prodotto in Puglia. Più precisamente, le olive dovranno provenire dai cultivar di:
- Cellina di Nardò
- Cima di Bitonto (o Ogliarola Barese o Garganica)
- Cima di Melfi
- Frantoio
- Ogliarola salentina (o Cima di Mola)
- Coratina
- Favolosa (o FS-17)
- Leccino
- Peranzana
Le olive dovranno essere presenti in questi oliveti o da sole o insieme, ma in misura non più bassa del 70%. Sempre secondo il disciplinare, il marchio IGP Olio di Puglia avrà un logo che raffigura un’antica moneta romana e dovrà essere imbottigliato entro l’anno di produzione nella zona geografica delimitata, in modo che il prodotto sia sempre fresco. Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, è soddisfatto di questo risultato: il marchio IGP Olio di Puglia sarà garanzia di qualità per il prodotto di una regione che dà vita a più del 50% dell’olio extravergine d’oliva.
Oltre all’Olio di Puglia, la Commissione Europea ha approvato anche altri quattro prodotti come IGP:
- Pan gallego spagnolo
- Sneem Black Pudding d’Irlanda
- il formaggio Krasotiri di Grecia
- Olio d’oliva Kritsa, sempre greco