Sull’etichetta c’è scritto tè, sugli scaffali al supermercato c’è scritto tè, sul materiale pubblicitario c’è scritto (naturalmente) tè; ma nella bottiglia… Beh, di tè non ce n’è. Non molto, almeno. No, il nostro non è un tentativo di lanciarci in filastrocche, scioglilingua o simpatici indovinelli gastronomici: ci stiamo infatti riferendo a una particolare classifica stilata dall’ente di vigilanza alimentare Foodwatch, che ha eletto il prodotto alimentare più ingannevole dell’anno. L’onore (e l’onere) è toccato, come certamente avrete avuto modo di intuire, a un tè freddo venduto dai supermercati Jumbo in Olanda, che si è aggiudicato addirittura il 50% (circa) dei voti complessivi dei consumatori olandesi. Una vittoria quasi senza competizione, in altre parole.
Acqua zuccherata, un tocco di vitamine e…
… Tante chiacchiere di marketing. Questa la descrizione decisamente impietosa usata da Foodwatch per descrivere il nostro primo classificato, che viene naturalmente presentato al pubblico come “salutare” ed energetico e agghindato da nomi altisonanti come “Inner Beauty”, “Good Energy” e “Feel Immune”. La catena di supermercati, che ha evidentemente accusato la stoccata all’orgoglio, si è premurata di diramare una nota stampa in cui si specifica che il prodotto in questione rispetta le normative dell’Unione europea.Il primo posto, in ogni caso, non glielo porta via nessuno.
Direttamente alle sue spalle si trova una firma ben più conosciuta: si tratta della Kellogg’s, celeberrima multinazionale a stelle e strisce specializzata in snack, biscotti e patatine, che si è aggiudicata la medaglia in argento ottenendo il 32% dei voti. La lettura proposta da Foodwatch la dipinge come “ingannevole” perché nelle sue iconiche confezioni di corn flakes avrebbe messo una quantità inferiore di prodotto senza tuttavia abbassare il prezzo (anzi, addirittura aumentandolo). È un po’ il paradosso del pacchetto di patatine al bar: una busta di plastica piena di aria. Beh, almeno non fa male alla linea.
Kellogg’s non ha voluto commentare il risultato, il che le è valso un secondo riconoscimento: il cosiddetto “Premio del silenzio che fa drizzare le orecchie”, attribuito direttamente dagli esperti di Foodwatch che certamente non peccano di eloquenza. Come certamente avrete potuto immaginare, infatti, l’idea è quella di evidenziare come l’assenza di una risposta – oltre a essere un comportamento tipico delle grandi aziende – sia essa stessa una risposta.
La medaglia di bronzo, infine, è stata assegnata a un altro prodotto prettamente locale: si tratta dell’insalata di patate Pure Ambacht Ambachtelijke del gruppo di supermercati Dirk/Dekamarkt; accusata dai consumatori di contenere benzoato di sodio, un ingrediente che naturalmente non corrisponde alla pretesa di “ricetta tradizionale” che accompagna il prodotto.