L’Olanda ha annunciato un piano per ridurre del 70% i livelli di azoto e proteggere così gli habitat naturali. Solo che raggiungere questo scopo dovrà chiudere parecchi allevamenti e aziende agricole.
In realtà questa ipotesi era già stata ventilata nei mesi scorsi, ma solo adesso si è venuti a sapere qualcosa di più su questo intervento. Christianne van der Wal, ministro della Natura e Henk Staghouwer, ministro dell’Agricoltura, hanno spiegato che il piano interesserà 131 aree chiave.
Per via di una causa giudiziaria del 2019, ecco che il piano sta monitorando le emissioni di azoto regione per regione. In alcune zone remote dei Paesi Bassi, l’inquinamento è così basso che dovrà essere ridotto solamente del 12% entro il 2030. Tuttavia ci sono zone in cui è necessario ridurre molto di più l’inquinamento. Queste 12 province olandesi avranno un anno di tempo per stilare dei documenti dove spiegheranno nel dettaglio come vogliano raggiungere questi obiettivi.
Inoltre dovranno tenere conto delle emissioni dell’agricoltura, dell’industria, dell’edilizia e del traffico. Essendo che allevamenti e aziende agricole sono responsabili di circa il 41% dell’inquinamento da azoto negli habitat protetti, ecco è previsto che non tutti gli agricoltori riusciranno nell’intendo di diminuire l’inquinamento o spostare le loro attività, motivo per cui “non tutti saranno in grado di continuare”.
Ovviamente agricoltori e allevatori non ci stanno e hanno cominciato a organizzare una prima manifestazione all’Aia il 22 giugno. Un appunto al governo olandese: devi ridurre le emissioni agricole, chiudi allevamenti e aziende, ma poi cosa mangi? Forse a questo punto è meglio optare per una tassa sulle emissioni come si sta pensando di fare in Nuova Zelanda.