Une legge regionale esclusiva al Friuli Venezia Giulia vieta di coltivare mais geneticamente modificato – ma la domanda sorge spontanea: ok, ma perché dovrebbe interessare a quelli che stanno alla Corte di giustizia Ue in quel di Bruxelles? Tutto ebbe inizio nell’ormai lontano 2015 quando un tal di nome Giorgio Fidenato, imprenditore agricolo friulano con una modesta reputazione come paladino di battaglie pro ogm, decise di seminare la varietà di granturco transgenica Mon810: Fidenato venne multato dai servizi ambientali competenti della sua Regione poiché, come avrete intuito, aveva di fatto violato la legge regionale di cui sopra. Non contento, tuttavia, l’uomo decise di fare ricorso contro la decisione al Tribunale di Pordenone – ve l’abbiamo detto che è un paladino, no? -, e diversi anni più tardi, a inizio 2021, il giudice inviò la domanda di pronuncia pregiudiziale alla Corte Ue – la cui risposta è giunta solamente in questi giorni.
La sentenza europea è che la legge regionale del Friuli Venezia Giulia non è di fatto contraria al diritto dell’Unione Europea se tale legge ha lo scopo di evitare la presenza accidentale di Ogm in altri prodotti e se risulta necessario e proporzionato all’obiettivo; o, in altre parole, il divieto regionale è valido se soddisfa certe condizioni. Spetterà ora al giudice nazionale valutare se il divieto in questione persegua effettivamente l’obiettivo di evitare la presenza accidentale di Ogm in altri prodotti e se la misura sia necessaria e proporzionata per il raggiungimento dell’obiettivo.