Torniamo a parlare di OGM perché è stata ideata una nuova tecnica che permetterà di scovare le colture geneticamente modificate non autorizzate. Lo studio in questione è stato pubblicato sulla rivista scientifica Foods.
In pratica, grazie a questa nuova tecnica open source, sarà possibile individuare le colture che sono state geneticamente modificate sfruttando nuove tecniche di editing genetico (detto brevemente: è una tecnica dell’ingegneria genetica che permette di ottenere nuovi tratti del DNA senza però dover aggiungere materiale genetico esterno). Tali colture vengono comunque considerate alla stregua di Ogm.
E’ stata Greenpeace a diffondere la notizia e ha spiegato come funziona. La tecnica può rilevare una colza Ogm, resistente agli erbicidi, che sia stata creata usando per l’appunto l’editing genetico. Così facendo, si permetterà un maggior controllo da parte dei Paesi UE, impedendo così che colture OGM, non autorizzate secondo le normative europee in vigore, entrino illegalmente sia nelle filiere alimentari che in quelle mangimistiche.
Heike Moldenhauer, consulente per le politiche dell’UE presso la tedesca Food without Genetic Engineering, ha dichiarato con soddisfazione che con questa tecnica agricoltori, allevatori, apicoltori, aziende di trasformazione di alimenti e mangimi e anche rivenditori potranno evitare di includere questi nuovi OGM nelle loro catene di approvvigionamento, riuscendo così anche a soddisfare la domanda dei consumatori relativa a cibi senza OGM.