Parlare di “crisi” è, come di consueto per questi casi, decisamente esagerato, ma numeri alla mano è innegabile che siamo di fronte a una tendenza che merita di essere affrontata con la dovuta cautela. Uno studio coordinato dall’Università degli Studi di Milano assieme all’Università di Bologna e sostenuto da Fondazione Airc ha portato alla luce un aumento di mortalità per cancro al colon retto nelle frange della popolazione con età compresa tra i 25 e i 49 anni.
Scendendo più nei particolari la ricerca, i cui risultati sono poi stati pubblicati tra le pagine della rivista scientifica Annals of Oncology, ha di fatto tentato di prevedere i tassi di mortalità per cancro al colon nel contesto dell’Unione Europea e, più precisamente, nel Regno Unito; dove a onore del vero la crescita di casi tra i giovani rappresenta una tendenza già rilevata.
Cancro al colon tra i giovani, tra dieta e screening anticipato
Malattia silenziosa e notoriamente spietata, il cancro al colon diventa tanto più tenace – e pertanto pericoloso – quando viene diagnosticato a pazienti giovani. Fondamentale, in questo contesto, applicarsi con la dovuta disciplina alla prevenzione, che come potrete avere intuito passa anche e soprattutto attraverso la cura del regime alimentare e l’attività fisica.
Sono più che eloquenti, rimanendo in questo contesto, le parole di Carlo La Vecchia, docente di Statistica medica ed Epidemiologia alla Statale di Milano, che ha guidato l’equipe di studio: “I fattori chiave che contribuiscono alla crescita dei tassi di mortalità per cancro al colon retto tra i giovani” ha spiegato “includono il sovrappeso, l’obesità e le condizioni di salute correlate, come alti livelli di glucosio nel sangue o il diabete”.
Vale la pena notare, rimanendo in questo contesto, che l’Italia in particolare soffre di un acutissimo problema di obesità infantile – evidente sintomo di una mancanza di educazione alimentare che, se dovesse trovare continuità anche nell’adolescenza e nell’età adulta, potrebbe contribuire nettamente alla tendenza prevista dallo studio in questione.
Numeri alla mano, si stima che “il maggiore aumento dei tassi di mortalità per tumore al colon-retto tra i giovani si registrerà nel Regno Unito, dove nel 2024 ci sarà un aumento del 26% rispetto al 2018 negli uomini e di quasi 39% nelle donne. Si stimano aumenti anche in alcuni paesi della Ue, compresa l’Italia”. È bene notare che consumo di alcol in particolare è stato associato all’insorgenza precoce di cancro al colon, e che nei Paesi – come l’Italia, ma anche e soprattutto la Francia – dove si registra una riduzione dei consumi l’aumento dei tassi di mortalità è stato nettamente più contenuto.
Sorge, in ogni caso, l’idea di intercettare questa particolare tendenza anticipando l’età dello screening. “Si dovrebbe valutare anche l’estensione dello screening per il tumore al colon-retto avviando la campagna a partire dai 45 anni” ha suggerito La Vecchia. “I programmi di screening variano in Europa, ma il crescente aumento dell’incidenza tra i giovani adulti negli Stati Uniti ha spinto la US Preventive Service Task Force a raccomandare la riduzione dell’età di inizio dello screening a 45 anni”