È arrivato il momento di una soluzione europea: questo, in soldoni, è il nocciolo delle più recenti dichiarazioni della Commissaria Ue alla salute Stella Kyriakides, intervenuta nel corso del pranzo dei ministri dell’agricoltura Ue durante il quale – come di fatto vi avevamo anticipato – si è discusso del Nutriscore e di altri sistemi di etichettatura. La proposta di Kyriakides, per quanto portata avanti in un contesto relativamente informale, è quella di allineare tali sistemi forgiando un modello unico valido a livello comunitario che possa declinare al suo interno sia il “parere dell’Efsa“, che a più riprese ha sottolineato il valore della dieta mediterranea; che il fatto che i consumatori siano più naturalmente inclini ad accettare etichette nutrizionali “semplici e colorate”.
In altre parole è necessaria una soluzione che, pur mantenendo l’innegabile immediatezza dell’etichetta a semaforo, sia calibrata secondo le indicazioni dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, in modo da potere evitare – tra le altre cose – “confusione nei consumatori, ostacoli alla libera circolazione delle merci e costi aziendali aggiuntivi”.
“Stiamo attualmente finalizzando un’approfondita valutazione d’impatto” per “la “futura proposta di revisione delle norme”, ha spiegato Kyriakides, tenendo conto del “parere dell’Efsa che sottolinea il ruolo della dieta mediterranea” e degli studi del Centro comune di ricerca della Commissione “che dimostrano come i consumatori generalmente apprezzino le etichette nutrizionali sulla parte anteriore della confezione e utilizzino in modo più efficace quelle semplici e colorate”.