Per abitudine la famiglia Ferrero, che ha nella riservatezza una delle principali caratteristiche, non diffonde gli utili d’esercizio.
Questa volta la multinazionale di Alba trasgredisce alla regola e, in occasione dell’assemblea dei soci del 28 febbraio, decide la distribuzione di una cedola di 800 milioni di euro nell’esercizio 2016-17.
“Nonostante le incertezze globali e le sfide del settore e delle tendenze, il gruppo è stato capace di consolidare e confermare la sua performance nel 2016-17”, sottolinea il bilancio.
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In effetti è stato così, visto l’utile netto che ammonta a 546,3 milioni, quasi il doppio rispetto ai 280,6 milioni dell’anno precedente.
Un risultato che dimostra come la società della Nutella sia in grado di remunerare ampiamente i soci senza sbarcare in Borsa, come speravano gli analisti.
A far piovere denaro sono stati soprattutto i marchi storici della casa, prima tra tutti proprio la Nutella, sopravvissuta senza troppi problemi alla campagna contro l’olio di palma, che i concorrenti speravano potesse intaccarne le vendite.
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Bene anche altri classici come Ferrero Rocher, la linea Kinder e le mentine Tic Tac, prodotti che hanno fatto salire il fatturato del gruppo a 10,5 miliardi di euro, in crescita dell’1,5%.
[Crediti | Repubblica]