Nutella Dialettichette: poi dice che uno si butta sulla Nocciolata

Dialettichette è la nuova serie di etichette parlanti di Nutella con le espressioni dialettali di tutta Italia

Nutella Dialettichette: poi dice che uno si butta sulla Nocciolata

“Da sempre c’è un po’ di Nutella nella tua vita e un po’ della tua vita nella Nutella”. Fedele allo slogan Ferrero porta la crema spalmabile al cacao più diffusa del mondo nelle case degli italiani con una nuova veste: “bun dì”, “ajò” e “jamm’bbèll’ vi dicono qualcosa? Dialettichette, la nuova campagna lanciata il 12 Ottobre, si focalizza (come sempre) sul momento della colazione e ci augura buon giorno attraverso 135 nuove etichette adesive con stampigliate altrettante espressioni dialettali italiane.

Italia: paese che vai, lingua che trovi ; per questo motivo Ferrero ha chiesto aiuto agli esperti di dialettologia delle università di tutto il territorio nazionale, coordinati dal professore Francesco Avolio dell’Università degli studi dell’Aquila, per decidere le migliori espressioni da stampare sui propri vasetti in rappresentanza di 16 differenti aree linguistiche: Aosta, Genova e i dialetti liguri, Udine-Pordenone, Lecce-Brindisi, la Sardegna “Ajò!”, i piemontesiBiel et bon,  Milano e i lombardi , Venezia e dintorni, da Bologna ad Ancona, larea toscana e quella Romana, labruzzese e la marchigiana, non poteva mancare la Napoletana  “jamm’bbèll’ , Puglia, Basilicata e per finire la Sicilia “biddizza”.

Gran parte delle espressioni sono note a tutti, perché oltre che dialettali sono proverbiali, ma per chi non le conoscesse Nutella ha pensato a un “Manuale dell’Entusiasmo” (è vero, si può consultare e scaricare dal sito), in cui scoprire non solo il significato, ma anche l’origine delle 135 espressioni scelte.

Dopo “Il buongiorno ha un nuovo nome, il tuo” Nutella non solo ti chiama per nome ma ti augura buona giornata attraverso espressioni che ci ricordano l’infanzia e dovrebbero far sorridere, per una Nutella che sa essere internazionale ma anche a “km 0” .

Parte quindi la caccia alle etichette che riportano la nostra espressione preferita, preannunciando un tormentone che invaderà i social a suon di “Daje!” e “Ostregheta” e a un incremento delle vendite che neanche le parole del Ministro francese Ségolène Royal sono riuscite a fermare.

Beh, dipende. A parte noi in Friuli quelli scontenti delle Dialettichette sono parecchi, e le polemiche per errori e omissioni non accennano a fermarsi.

Consoliamoci spalmando un velo di Nutella (di più non è il caso) su un bel pezzo di pane. Se senza “Daje” è anche meglio.

[Crediti | Link: Corriere.it]