Soddisfazioni in casa Ferrero: per quanto riguarda i Nutella Biscuits, sono già 57 milioni i biscotti venduti. E mentre si fa fatica a trovarli al supermercato perché spariscono appena messi sugli scaffali, pare che il 37% degli acquisti sia stato fatto nel Nord Ovest e che il fatturato nelle prime tre settimane di vendita sia arrivato a ben 8 milioni di euro.
Considerando che dal lancio sono stati venduti 57 milioni di biscotti, vuol dire che è circa uno per italiano. E questo nonostante le inevitabili polemiche sul fatto che contengano una quantità di zucchero pari a una zolletta (ma quanti ne mangiate per volta? Solitamente mangiate biscotti senza zucchero?). Angelo Massaro, amministratore delegato della società di rilevazione Iri, ha svelato altri dati interessanti: nella prima settimana in Italia sono state vendute 27mila confezione, nella seconda si è arrivati a superare il milione e nella terza il milione e mezzo per un totale di 2,6 milioni di confezioni da 22 biscotti l’una.
Sempre Iri ci spiega, poi, perché siano introvabili: la loro velocità di rotazione sugli scaffali, intesa come lasso di tempo fra la vendita del prodotto e la sua sostituzione sullo scaffale, è di 2,2 volte più veloce rispetto ad altri prodotti similari della Ferrero. Soprattutto il Nord Ovest si è gettato con grande impegno nella missione di divorare i Nutella Biscuits: il 37% dei biscotti è stato venduto in Piemonte, Lombardia, Liguria e Valle d’Aosta. Il che non stupisce nessuno visto che la sede della Ferrero sta proprio nel Nord Ovest.
Nel Nord Est si sono venduti il 16,6% dei biscotti, mentre Centro e Sud superano il 20%. E ancora: in sole tre settimane di vita, i Nutella Biscuits hanno occupato il 16% della loro categoria di mercato. Parlando di soldi, tutti questi dati di vendita indicano che il gruppo di Alba con i Nutella Biscuits ha incassato 8 milioni di euro in tre settimane. Se i ritmi rimarranno i medesimi, in un anno si dovrebbero superare tranquillamente gli 80 milioni di euro, obiettivo iniziale del fatturato. Anzi: si dovrebbero superare i 130 milioni.
Tutti questi dati spiegano perché si faccia tanta fatica a trovarli (a meno di non provare a comprarli su Amazon, ma non ve lo consigliamo: il prezzo qui è arrivato anche a 12 euro): il ritmo di rifornimento non basta per soddisfare la domanda del prodotto. Bisogna anche vedere se il ritmo rimarrà il medesimo, ma visti i commenti entusiasti di chi li ha provati, verosimilmente continueranno ad essere comprati.