Ferrero ha puntato forte, anzi fortissimo, sui nuovi “Nutella Biscuits” a tal punto da aver investito oltre 120 milioni di euro e assunto 150 dipendenti a Balvano, in Basilicata, nei 10 anni di sperimentazioni serviti per lanciare il prodotto.
E dire che i competitor non sono proprio pochi e sprovveduti: nel mirino del gruppo di Alba c’è infatti una certa Mulino Bianco di Barilla; ma nonostante gli equilibri del mercato, Ferrero pensa che i nuovi Nutella Biscuits abbiano il potenziale per conquistare il primato sul mercato dei biscotti.
“Ci aspettiamo che Nutella Biscuits – spiega Alessandro d’Este, presidente e amministratore delegato di Ferrero Italia ai microfono del Corriere della Sera – diventi il biscotto più venduto in Italia, la prima referenza in un mercato che vale circa 1,2 miliardi, con una quota tra il 5 e l’8% a sell-out e un fatturato tra i 70 e i 90 milioni entro i primi 12 mesi, con oltre 25 milioni di sacchetti venduti che entreranno in 7 milioni di famiglie”.
Perché tanta sicumera? D’Este indica i dieci lunghi anni di lavoro sul prodotto motivo di orgoglio e sicurezza, con tantissimi test durante i quali è stata posta moltissima attenzione soprattutto ai consumatori. In Francia i risultato stanno effettivamente dando ragione a Ferrero, dove ha lanciato i suoi nuovi Nutella Biscuits già lo scorso aprile e oggi è diventato il biscotto più venduto del Paese, con vendite fino a tre volte superiori all’ex biscotto più venduto.
Importante anche il ruolo giocato dalla tecnologia. “A Balvano – evidenza d’Este – abbiamo realizzato una linea altamente tecnologica e d’avanguardia, con un futuristico sistema di intelligenza artificiale, che comprende ad esempio 18 sistemi di visione installati, per un controllo capillare della qualità di prodotto. Ma abbiamo anche “l’isola picker” più grande del mondo, con oltre 40 braccia meccaniche,7 robot e circa 200 motori. Pesa quanto un Boeing 747 e ci sono voluti 8 mesi per li montaggio. E’ la linea più innovativa e complessa che Ferrero abbia realizzato”.