Non si stupirà nessuno nello sapere che Chef Rubio finirà nuovamente a processo. Per dire: a ottobre era stato accusato di diffamazione e ha chiesto il rito abbreviato per il caso Aldrovandi, poi a inizio dicembre, dopo essere stato condannato dal tribunale, è stato costretto a rimuovere un post contro Israele. E adesso deve tornare di nuovo in aula, sempre per lo stesso motivo: ha scritto sui social qualcosa che non doveva scrivere. Nel caso specifico è stato accusato per un post ritenuto offensivo nei confronti della Polizia di Stato. Per tale motivo il SAP, il Sindacato della Polizia di Stao, ha deciso di costituirsi parte civile in modo da proteggere l’onore della Polizia.
Altro giro, altro processo per Chef Rubio
Ormai Gabriele Rubini sembra averci fatto il callo alle aule di tribunale. In questo caso il processo è previsto per il prossimo 8 aprile e sarà il tribunale di Velletri a giudicare se il suo post sia stato effettivamente offensivo nei confronti del Sap e della Polizia di Stato.
In realtà già nei mesi scorsi il sindacato di Polizia, rappresentato in aula dall’avvocato Valter Biscotti, aveva annunciato che si sarebbe costituito come parte civile nel processo. E adesso, con i soliti tempi burocratici dei tribunali italiani, ecco che è stato deciso che l’udienza si terrà fra quattro mesi o poco più.
Stefano Paoloni, segretario generale del Sap, ha specificato che “Il Sap si è costituito parte civile per tutelare il proprio onore e quello dei propri aderenti, che tutti i giorni sono impegnati per garantire la sicurezza del Paese”.
Ma cosa è accaduto esattamente? Ci sta non ricordarsi esattamente di tutte le diatribe scatenate dalle parole di Chef Rubio sui social, il quale non pare essere esattamente un fan della diplomazia.
Era il 23 settembre 2020 e sulla sua pagina Twitter (unico social su cui è ancora attivo) aveva pubblicato un post parlando della polizia e citando direttamente il Sap e il comune di Ferrara, sempre in merito al caso di Federico Aldrovandi.
Queste le parole del post di Chef Rubio: “Caro Comune di Ferrara, anche se avete messo l’installazione ‘la Monnezza’ proprio a denunciare che chi uccise un ragazzino inerme furono 4 maiali della @Poliziadistato di Ferrara (@sindacato_Sap ancora in servizio) potreste far spostare i cassonetti? Grazie #AldroVive #Ovunque”. Capirete bene che quelle parole non potevano certo passare inosservate e che potrebbe esserci un motivo abbastanza fondato per il quale il post è stato ritenuto offensivo da parte della Polizia di Stato e del Sap. Insomma, Chef Rubio è stato alquanto diretto, difficile fraintendere le sue parole.
All’epoca il sindacato provò a presentare un esposto alla procura di Ferrara, la quale però sostenne che il caso non era di sua pertinenza e passandolo al tribunale di Velletri.