Spostiamoci in Nuova Zelanda perché qui l’industria vinicola è determinata a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050.
Le cantine e gli agricoltori, infatti, mirano ad arrivare a zero emissioni entro quella data. Un obiettivo ottimista? Staremo a vedere, ma se qualcuno può riuscirci è proprio la Nuova Zelanda.
Per fare questo le cantine hanno deciso di ideare un programma di certificazione. Attivo già dal 1995, il Sustainable Winegrowing New Zealand (SWNZ) comprende oggi 1.840 vigneti e 310 cantine. I coltivatori possono avere la certificazione SWNZ solamente se superano i test in sei aree:
- acqua
- rifiuti
- controllo dei parassiti e delle malattie
- suolo
- cambiamenti climatici
- persone
Ovviamente chi decide di provare ad avere questa certificazione deve sottoporsi a periodici controlli da parte di una società indipendente che decide quando sia sostenibile quell’azienda e se gli obiettivi sono stati raggiunti.
Ogni anno, poi, i coltivatori devono presentare un diario dove vengono annotate le irrorazioni, i metodi non chimici usati per contrastare parassiti e malattie e eventuali applicazione agrochimiche utilizzate. I coltivatori che riescono a ottenere la certificazione, poi, ricevono dei rapporti personalizzati in merito ai gas serra emessi: in questo modo possono capire quali siano le aree della loro azienda in cui possono ulteriormente ridurre la produzione di anidride carbonica.
Visto che l’obiettivo è quello di arrivare a zero emissioni di carbonio entro il 2050, ecco che al momento le aziende agricole e le cantine che aderiscono al progetto, stanno cercando di ridurre le emissioni, conservare l’acqua e migliorare il suolo.
Al momento, il 21% dei vigneti ha metto in atto strategie per migliorare l’efficienza energetica, il 55% delle aziende vinicole sta usando bottiglie di vetro leggere e il 97% dei vigneti sta cercando di ottimizzare l’acqua per le irrigazioni.
Nonostante questo, però, solamente il 10% delle aziende vinicole della Nuova Zelanda è riuscita ad avere la certificazione biologica, mentre solamente 75 vigneti 15 aziende hanno certificazioni relative alla gestione del carbonio.