Berberé prosegue la sua espansione nella città di Milano: dopo Isola, Stazione Centrale, Navigli, Colonne di San Lorenzo e Porta Romana, il marcio dei fratelli Aloe inaugura oggi la sua sesta insegna in zona città studi. Siamo in via Eustachi, in una parte della città su cui è stato evidentemente fatto un ottimo scouting, ricca com’è tanto di insegne storiche, dai bar agli etnici, quanto di nuove realtà, dove Berberé punta ad aumentare ulteriormente i suoi già impressionanti numeri nel capoluogo lombardo, con ben ottocentomila coperti all’anno.
L’inaugurazione della nuova sede milanese
La nuova sede di Berberé sarà aperta al pubblico dal tre ottobre, ma siamo andati a dare una sbirciata durante una piccola e affollatissima anteprima per giornalisti e addetti ai lavori, da cui non ci si aspettavano grandi sorprese o rivoluzioni, e le nostre aspettative sono state piacevolmente confermate: tra venti sedi italiane e due a Londra, il format è ormai collaudatissimo, e anche in questa nuova sede abbiamo trovato solo certezze. L’estetica neo-vintage, la comunicazione positivissima e, ovviamente le pizze.
Quelle di Berberé sono probabilmente quelle più riconoscibili tra le catene, con la nota integrale dell’impasto sempre presente, ben evidenziata da quella che è la la loro vera firma, ossia la stesura: poco accentuata soprattutto al centro, per poterne apprezzare struttura e alveolatura lungo tutta la fetta. Tra Margherita, Bufala, Mediterranea vegana, Norma, Diavola, Salsiccia e Parmigiano e tutti i classici del menu, anche la golosa semplicità delle farciture e la qualità degli ingredienti si sono fatte apprezzare.
Il featuring con Fulminacci
L’evento è stata un’occasione per parlare della new entry nel menu, disponibile fino a novembre: la nuova Mari e Monti, in collaborazione con -o meglio, featuring- Fulminacci, giovanissimo cantautore romano con già una targa Tenco e una partecipazione a Sanremo Giovani all’attivo. Non sappiamo quale sia stato il contributo gastronomico del musicista, ma il risultato è una Mari e Monti vegetariana, in cui ai classici gamberetti o insalate di mare anni ottanta si sostituiscono le alghe, accompagnate dai funghi e su una base cacio e pepe: un tono su tono di umami super comfort, che pone la questione di una maggior diffusione dell’uso di questi vegetali marini in un’ottica di nutrizione e sostenibilità, dimostrando che possono trovare spazio anche sul più popolare dei piatti occidentali.