Ci risiamo. Dopo il primo allarme lanciato dalla rivista Il Salvagente nel 2019, la situazione non sembra affatto migliorata, e una nuova serie di test condotta dalla testata tedesca Öko-Test, lo dimostra: su dieci cartoni per pizza, in nove è stata riscontrata la presenza di Bisfenoli, nel caso peggiore in concentrazioni 45 mila volte superiori al limite di sicurezza stabilito. È stato anche confermato che queste sostanze arrivano a contaminare anche la pizza stessa.
I Bisfenoli
Prima di tutto, cosa sono i Bisfenoli, e come finiscono nei cartoni della pizza? Esistono due tipi di Bisfenoli, il Bisfenolo A, noto anche come BPA e il Bisfenolo S, con la sigla BPS. Sono composti di sintesi impiegati nella produzione di plastiche ed è stato dimostrato che il BPA può avere gravi effetti nocivi sulla salute come infertilità e cancro al seno e alla prostata, tanto da essere stato bandito dai biberon nel 2011. Meno studiato il BPS, ma comunque considerato tossico e preoccupante dal regolamento europeo REACH per la protezione della salute umana e dell’ambiente dai rischi delle sostanze chimiche.
È l’utilizzo della carta riciclata il modo in cui queste sostanze raggiungono gli imballi e conseguentemente le nostre pizze. La principale provenienza sono gli scontrini in carta termica che, se presenti nel macero per il riciclaggio, contaminano tutta la materia. Anche se il BPA è stato ormai vietato anche nella produzione dei rotoli termici, il BPS è ancora utilizzato ed è il Bisfenolo più presente nei risultati del test.
Lo studio tedesco
La redazione di Öko-Test si è procurata dieci campioni, cinque dai delivery di pizza più diffusi, Domino’s e Pizza Hut inclusi, e cinque comprandoli direttamente da fornitori di materiali per pizzerie. In nove casi su dieci i cartoni sono risultati positivi ai Bisfenoli, e in quattro le sostanze sono state riscontrate anche sulle pizze. L’unico cartone risultato negativo è quello di Pizza Hut, che ha dichiarato di produrre i propri cartoni a partire da cellulosa nuova.
Quello che viene denunciato dalla rivista tedesca è soprattutto una lacuna normativa riguardante la sicurezza alimentare della carta riciclata. La messa al bando del BPA non si applica alla carta, men che meno a quella di riciclo, e sul BPS non è ancora previsto un regolamento: una situazione che impone al consumatore di scegliere tra sicurezza e sostenibilità ambientale.