Aveva iniziato a fare il giro del web la cena organizzata dalla Pro Loco di San Nazzaro Sesia, in provincia di Novara, con un interessante menu a base di nutria. Eppure, incredibilmente, nonostante le centinaia di adesioni raccolte in pochi giorni, l’evento è stato bloccato da Asl e Comune. L’avverbio “incredibilmente”, prima che vi indignate, dovrebbe suonare come ironico, ma neanche troppo. Perché, è bene che lo sappiate, non è poi così inusuale mangiare questi roditori che infestano i nostri fiumi (…e se fosse il sistema per ridurne l’impatto ambientale? Calmatevi, siamo nuovamente ironici).
Per esempio, pochi mesi fa, il primo cittadino di Scorzé (un paese in provincia di Padova), Giovanni Battista Mestriner, aveva voluto farci sapere su Facebook quanto la nutria fosse buona. Anzi, buonissima. E comunque, sempre meglio delle solite cene di Paese a base di polenta e spezzatino, magari pure stantio.
Quindi, piantatela per indignarvi per il menu a base di nutria proposto dalla Pro Loco per il 23 ottobre (che, nello specifico, prevedeva tagliatella al ragù di nutria e nutria in salmì) perché sotto sotto, anche noi saremmo stati curiosi di andare a sentire che sapore ha il gigantesco topone.
E invece, non potremo farlo, visto che nel nostro Paese, in effetti, gli allevamenti di nutrie sono vietati e lo è anche la loro caccia, quindi figuriamoci se si possono proporre in un menu per il pubblico. “La caccia è permessa solo agli organi competenti per il controllo della specie e l’abbattimento controllato”, ha spiegato il primo cittadino Stefano Zanzola. Quindi, niente nutrie, niente party. Peccato: noi avremmo scommesso su un’esperienza divertente.
[Fonte: La Repubblica]