È la Norvegia a detenere lo spiacevole primato di balene uccise: gli esemplari abbattuti nell’ultimo anno sono stati ben 575, il numero più alto degli ultimi cinque anni. Una cifra che ha attirato l’attenzione dell’Ong Whale and Dolphin Conservation, che ha definito la mattanza dei cetacei come un processo “assolutamente imperdonabile, soprattutto se si considera il ruolo essenziale che svolgono nei nostri oceani”.
A nemmeno da un paio di settimane da un altro record sanguinoso, quello della caccia di delfini sulle Isole Faroe, le associazioni animaliste tornano a far sentire la propria voce chiedendo provvedimenti immediati al governo norvegese. Le loro richieste sono principalmente due: vietare del tutto la caccia e istituire la creazione di riserve naturali come è già successo in Islanda e Groenlandia. Al fine di realizzare questi obiettivi, gli animalisti sottolineano il fatto che l’interesse nei confronti di questo tipo di carne è estremamente diminuito negli ultimi anni. Secondo un sondaggio, infatti, in Norvegia solamente il due per cento della popolazione ha dichiarato di mangiare spesso carne di balena, e la maggior parte dei norvegesi si pronuncia favorevole al proibire la caccia in aree importanti per il turismo.
D’altro canto, il governo norvegese assicura che la caccia è strettamente regolamentata e i cetacei sono pescati in “maniera sostenibile”. Al momento, la Norvegia rimane uno dei tre Paesi al mondo (gli altri sono Giappone e Islanda) dove la caccia intensiva delle balene è consentita dalla legge.