Nei villaggi dei pescatori del profondo Nord, in Norvegia, l’invasione di giganteschi granchi reali dell’Alaska è stata salutata con felicità, e viene spesso indicata come la fonte della salvezza per i pescatori locali, che hanno approfittato di questo nuovo prodotto in un periodo in cui il merluzzo era scarso.
Oggi questi granchi enormi sono diventati il centro di una fiorente industria: solo questo ottobre, la Norvegia ha esportato granchio reale per un valore di quasi 9 milioni di dollari. Il prezzo del granchio reale è triplicato in poco più di un decennio, secondo il Norwegian Seafood Council, e il governo norvegese ha recentemente annunciato di voler aumentare la quota di granchi maschi del 18% portandola a 1.810 tonnellate nel 2021.
Esiste tuttavia un problema ambientale di cui bisognerebbe tenere maggiormente conto. Se infatti l’invasione dei granchi è stata in gran parte una buona notizia per i pescatori e per l’economia, lo stesso non si può dire per altre specie.
A seguito dell’arrivo di questi granchi, le specie autoctone dei fondali marini sono rapidamente diminuite. I granchi continuano ad espandere il loro territorio e potrebbero presto arrivare alle Isole Lofoten, mettendo a rischio anche una delle più grandi attività di pesca stagionale di merluzzo bianco del mondo.
[Fonte: The Guardian]