In un tempo remoto molto meno virtuale ed esigente di quello attuale, la vita era semplice, i prati erano in fiore e le nocciole coltivate nelle Langhe potevano tranquillamente chiamarsi con il loro nome: nocciole delle Langhe. O meglio, varietà “Tonda gentile delle Langhe“.
Poi però i tempi sono cambiati, siamo diventati tutti esperti di cibo, e abbiamo iniziato a pretendere che gli alimenti presenti sulle nostre tavole presentassero le prestigiose scritte “Doc”, “Dog”, “Igp” e via dicendo.
E fu così che, proprio per venir incontro ai nuovi gusti dei consumatori, i coltivatori di nocciole delle Langhe decisero, non senza polemiche e scontenti, di rinunciare alla magica parola “Langhe” –come riporta il quotidiano La Stampa– per identificare il loro prodotto.
Dolorosa rinuncia, ma necessaria per ottenere l’esclusivo riconoscimento “Nocciola Piemonte Igp”, nel cui disciplinare le nocciole langarole furono infatti catalogate come “tonda gentile trilobata”, senza alcun riferimento alle dolci colline piemontesi.
Peccato però che per uno scherzo del destino, misto a contorcimenti burocratici e regole bizantine, ora tutti gli altri coltivatori di nocciole sul territorio nazionale possano denominare i loro frutti come “Tonda gentile delle Langhe” –ovviamente se la varietà è quella– anche se coltivati a centinaia di chilometri di distanza dalla zona di origine.
Tranne i coltivatori delle Langhe.
Un paradosso, un equivoco, un fraintendimento che nasce da lontano, con il nobile intento di tutelare il nome Langhe” da indebiti utilizzi, come quando nel 2012 l’Olanda ebbe l’idea di registrare del materiale vivaistico con il nome “Langhe”.
Tutto finito in gloria, quindi?
Purtroppo no. Proprio in questi giorni il ministero per le politiche agricole ha approvato il Registro nazionale delle varietà di piante da frutto, registrando regolarmente tra le tipologie di nocciola anche la «Tonda Gentile Langhe»: proprio il nome a cui i produttori langaroli avevano dovuto rinunciare in virtù dell’ottenimento del marchio Igp.
Con il risultato, quindi, che ora i produttori langaroli dovranno utilizzare la denominazione “Nocciola Piemonte Igp”, e non più “Tonda gentile delle Langhe”, mentre tutti i noccioli coltivati ovunque sul suolo nazionale, tranne che nelle Langhe, potranno fregiarsi della prestigiosa denominazione.
[Crediti | Link: La Stampa]