Riuscirà Niko Romito a ripensare le stazioni di servizio italiane? Era così, con un mix tra curiosità e provocazione, che accoglievamo la prima fiammata “fuori casa” del progetto ALT – Stazione del Gusto. Era la fine del 2023, e il format abbandonava per la prima volta il natio Abruzzo. Destinazione Roma.
Buona la prima, come si suol dire. ALT si espande per la capitale, da Ostia a Roma Nord. A innescare la crescita c’è l’importante spinta data da Eni, che ha messo a disposizione del progetto alcune stazioni di servizio disseminate per lo Stivale. E poi?
Dove sono le nuove aperture di Alt?
Squadra che vince non si cambia. Le coordinate identitarie del progetto, al netto della geografia, rimangono le stesse: una comunione tra la la cosiddetta ristorazione veloce, efficiente, o ancora – se preferiamo l’inglesismo che ormai, in questo contesto, è diventato di tradizione – fast e l’alta qualità di casa Romito.
Il risultato è piacevolmente anacronistico: ristorazione di livello in luoghi che, e ci perdonerà chi pensa il contrario, nell’immaginario comune sembrano di segno completamente opposto. La formula è definibile come un ibrido tra una rosticceria e una tavola calda, con un ambiente curato, impostato secondo una matrice più informale e un menu semplice ed efficace: zuppe, focacce, toast, pollo fritto e ancora bombe dolci e salate.
Le nuove aperture, dunque. La fine del 2024 ha portato a cinque nuovi nastri da tagliare, stando a quanto riportato dai colleghi di CiboToday: ancora uno a Roma (zona Aurelia, 8 chilometri e mezzo dalla statale), uno a Firenze (civico 150 di Via Antonio del Pollaiolo), uno a Verona (numero 16 di Via Tolosetto Farinati degli Uberti), uno a Vicenza (in Viale della Scienza, 6) e uno a Milano, o meglio ancora poco fuori (Sesto San Giovanni, al 25 di Viale Fulvio Testi).
Si tratta, di fatto, del primo battesimo fuori dalla Capitale; accompagnato da un abbondante contorno di aperture in città dalla mole più modesta. Così come nelle puntate precedenti il locale andrà a sostituire i punti Eni Cafè già presenti a fianco delle pompe di carburante. Il 2024, in definitiva, si è chiuso con grande generosità: non resta che vedere cosa porterà il 2025.