Avete mai visto una fattoria galleggiante solcare le acque di un fiume, con il suo carico di frutta e verdura ancora sull’albero e pronte da cogliere? Bene, a New York questo è possibile, come riferisce Bloomberg.
L’idea è di Mary Mattinglly, intenzionata a trovare un rimedio al caro prezzi dei vegetali, che nella Grande Mela costano come gioielli.
L’ingegnosa newyorkese vuole che a coltivare frutta e verdura siano i suoi concittadini, che poi se ne potranno servire liberamente. Ma non potendo essere impiegato il suolo pubblico cittadino a causa di una norma che risale a fine Ottocento, Mattingly ha avuto l’idea di collocare le piante di frutta e verdura su una enorme chiatta galleggiante.
Swale –questo il nome dato alla chiatta– occupa un’area di circa 400 metri quadrati, e ospita sulla sua superficie piante e coltivazioni che si avvalgono dell’energia solare e che impiegano l’acquaponic, una tecnica di coltivazione che sfrutta le feci dei pesci presenti nel fiume per concimare il terreno, creando così un ecosistema virtuoso.
L’accesso alla fattoria galleggiante non è aperto a tutti: solo 75 persone per volta possono salire su Swale, dove alcuni volontari illustrano le caratteristiche della singolare fattoria.
Ma gli obiettivi dell’ideatrice sono ambiziosi: Mattingly vuole realizzare un modello di agricoltura sostenibile a vantaggio delle classi disagiate, ma che consenta a tutti i cittadini di accedere anche a un ambiente più sano:
“In alcune zone della città, passano circa 10.000 camion ogni giorno, tutti hanno l’asma e nessuno può avere del cibo fresco, così, invece, la gente può raccogliere frutta e verdure 24 ore su 24”.
Grazie a Swale, Mattingly ha intenzione di arrivare a una modifica del regolamento urbano, in modo da permettere ai newyorkesi di avere disponibili, nelle aree cittadine, frutta e vedura fresche.
“Perché il cibo gratuito e sano non può essere un servizio pubblico, invece che un bene costoso?”, si chiede provocatoria la creatrice della prima fattoria galleggiante.
[Crediti: Bloomberg]