A New York i ristoranti e i bar hanno deciso di munirsi anche di un kit anti overdose. Oltre alla classica cassetta del pronto soccorso con cerotti e disinfettanti, infatti, i punti di ristoro della Grande Mela si dotano sempre più spesso di strumenti per cercare di monitorare eventuali sovradosaggi da droghe.
In precedenza questi kit anti overdose erano presenti soprattutto nei bar e nelle discoteche, ma adesso si stanno facendo largo anche in ristoranti, caffè e juice bar.
Questi kit comprendono, per esempio, strisce reattive capaci di rilevare la presenza di fentanyl, la droga che qualche anno fa, proprio a New York, aveva ucciso lo chef Andrea Zamperoni.
Inoltre contengono anche il naloxone sotto forma iniettabile o spray nasale, utilizzabile in caso di sovradosaggio. Alcuni ristoranti, poi, come il Ridgewood’s Today hanno organizzato anche dei veri e propri corsi di formazione per spiegare come somministrare correttamente il naloxone.
I ristoratori hanno spiegato che l’idea alla base d questi kit non è certo quella di permettere l’uso di droghe o giudicare il comportamento umano. Si tratta, invece, di riconoscere la realtà dei fatti: le doghe a New York City vengono regolarmente usate e il kit può aiutare a proteggere la comunità.
Chelsey Ann, direttrice del marketing e degli eventi presso il ristorante caraibico Las’ Lap nel Lower East Side, ha spiegato che i ristoranti sono spesso la prima tappa di lunghe feste notturne: fingere che non esista l’uso di droghe ricreative non serve a nulla.
L’associazione no profiti ASAP Foundation nel corso degli ultimi due anni ha donato questi kit a diversi ristoranti, ma non solo. Strisce reattive per il fentanil sono a disposizione anche per i barbieri, i negozi di abbigliamento e i centri commerciali.
Nel frattempo anche i vertici della Grande Mela stanno pensando a organizzare un programma per sostenere i kit e organizzare corsi di formazione in merito, in modo da ridurre i danni anche nel settore della ristorazione.