Come voleva si dimostrare: ricordate che a New York sono state tolte le restrizioni anti Covid per l’accesso ai ristoranti e bar? Adesso i locali non sono più obbligati a controllare l’avvenuta vaccinazione, anche se è stata loro data la discrezionalità di continuare ad applicare tali restrizioni. Ebbene, ora i ristoranti che hanno deciso di andare sul sicuro e continuare a chiedere la prova vaccinale per l’ingresso vengono minacciati dai clienti.
I locali della Grande Mella possono decidere in autonomia se richiedere o meno il Green Pass per permettere l’accesso ai clienti. Molti locali hanno deciso di continuare a controllare il certificato vaccinale in modo da proteggere ulteriormente clienti e dipendenti. Tuttavia questi ristoranti lanciano l’allarme: nel corso delle ultime settimane hanno ricevuto parecchie minacce online, proteste di persona e anche recensioni negative.
I gestori spiegano che non si tratta certo di problemi nuovi, solo che si sono intensificati da quando New York ha revocato il Green Pass. Il problema è che i funzionari governativi pare che non abbiano pensato alle possibili conseguenze.
Carlos Cruz, direttore generale di diversi ristoranti di Brooklyn, ha ammesso che i funzionari cittadini non erano pronti alle conseguenze della revoca: i suoi ristoranti sono stati letteralmente inondati di minacce anche violente sui social e via email, a causa proprio del fatto che i suoi ristoranti continuano a chiedere prova della vaccinazione.
Secondo Cruz, i ristoranti sono stati lasciati in balia di se stessi, con scarso sostegno da parte dei funzionari. E si dichiara perplesso dalla situazione: proprietari e gestori sapevano che si sarebbe giunti a questo punto, possibile che il governo non abbia pensato che ci sarebbero state delle conseguenze?
Nel frattempo un portavoce dell’ufficio del sindaco Eric Adams ha condannato queste minacce, ma si è ben guardato dal fornire indicazioni ai ristoranti su come dovrebbero gestire la situazione. Il portavoce si è limitato a ribadire che quando il sindaco ha revocato le regole dell’ordinanza Key to New York ha chiarito che i ristoranti potevano scegliere liberamente se continuare a chiedere ai clienti di mostrare prova della vaccinazione.
Il portavoce ha poi così concluso: “Condanniamo con forza qualsiasi tentativo di molestare o intimidire gli imprenditori che hanno deciso di mantenere tali regole in vigore e chiediamo a tutti i newyorkesi di trattare i proprietari e il personale con il rispetto che meritano”. Molte parole, dunque, ma all’atto pratico nessuna soluzione.
Ovviamente alcuni ristoratori hanno telefonato ai funzionari cittadini per denunciare l’accaduto e chiedere cosa fare, ma spesso e volentieri nessuno ha risposto loro. E anche quando le autorità sono arrivate finalmente sul posto, poteva essere passata anche più di un’ora.
È quanto successo, per esempio, a Natalie Freihon, proprietaria dell’Orchard Townhouse. La ristoratrice ha spiegato che un gruppo di manifestanti è entrato nel suo ristorante di Chelsea intorno alle ore 15 del 16 marzo, occupando tutte le sedie vuote. Quando è stato chiesto loro di mostrare il pass vaccinale, in linea con la politica del ristorante, ecco che i manifestanti sono diventati ostili, cominciando a urlare contro il personale e rifiutandosi di andare via, nonostante fosse anche arrivata l’ora della chiusura.
Natalie ha così chiamato le forze dell’ordine, solo che gli agenti ci hanno messo un’ora e mezza prima di arrivare e far sfollare i manifestanti. Il problema è che la polizia ha fatto uscire i riottosi, ma questi sono rimasti più di un’ora fuori dal locale in attesa che la polizia si allontanasse. Il gruppo si è infine allontanato intorno alle 17.30, ma non prima di aver minacciato il ristorante: sarebbero tornati ogni giorno fino a quanto il locale non avesse smesso di chiedere prova della vaccinazione.
Le proteste in questione sembrano essere collegate al New York Freedom Rally, un gruppo che organizza manifestazioni contro il pass vaccinale. I manifestanti hanno stilato una lista dei ristoranti che chiedono prova della vaccinazione e ciclicamente entrano in questi locali per protestare, accompagnati sempre da un avvocato in modo da essere tutelati da eventuali arresti.
Il guaio è che la legge sembra tutelare i manifestanti più dei ristoratori, motivo per cui moli gestori sono stati costretti, ancora una volta, a mettere mano al portafoglio per pagare nuovi buttafuori.