New York, la messa al bando del foie gras viene temporaneamente sospesa

La messa al bando del foie gras in quel di New York è stata temporaneamente sospesa: occorre sistemare le ultime questioni legali.

New York, la messa al bando del foie gras viene temporaneamente sospesa

La vicenda che ha legato New York e il foie gras in una danza di divieti, proteste e multe (salatissime) si protrae ormai da qualche anno: circa tre anni fa, nell’ottobre del 2019, vi raccontammo infatti di come l’amministrazione delle Grande Mela avesse deciso di vietare la vendita di uno dei prodotti effettivamente più celebri e apprezzati della tradizione gastronomica d’oltralpe, tanto nei negozi quanto nei ristoranti, minacciando – come già accennato – di infliggere pesanti sanzioni pecuniarie ai potenziali trasgressori. Giunti tuttavia al cosiddetto appuntamento con il destino, le autorità governative locali hanno deciso di “ritardare” la sveglia e congelare in una pausa temporanea l’intera vicenda.

giudice

“Per noi è fantastico” ha spiegato entusiasta Sergio Saravia della fattoria La Belle. “Se dovessero applicare la legge sarebbe terribile: ci metterebbe fuori mercato”. La fattoria in questione si è distinta come una delle oppositrici più attive del divieto in quesitone, arrivando addirittura a battersi in tribunale per evitare la messa al bando dell’iconico fegato d’oca: gli agricoltori avevano spiegato che, se la legge dovesse entrare in vigore, si vedrebbero costretti a lasciare a casa la maggior parte dei loro dipendenti e addirittura a chiudere le rispettive attività. In altre parole, la fattoria La Belle – e altre con lei – avevano spiegato che il divieto non dovrebbe essere valido in quanto andrebbe a imporre la proibizione di vendita di beni che, a tutti gli effetti, possono essere prodotti e venduti nel pieno rispetto delle leggi statali e federali in vigore.

La decisione del giudice J. Machelle Sweeting di Manhattan di interrompere l’introduzione del divieto fino a quando non saranno risolte le questioni legali di cui sopra, di fatto, potrebbe rappresentare per gli agricoltori locali la proverbiale luce in fondo al tunnel.