In altri posti del mondo, la pandemia sembra un ricordo lontano, o comunque un problema in via di risoluzione. A New York, come in molte altre città di un’America parecchio avanti con i vaccini, i ristoranti hanno riaperto i battenti, se pur a coperti ridotti e con le solite precauzioni. Ma ogni giorno ha la sua pena, e i ristoratori newyorkesi si trovano ad affrontare un problema inedito: le persone arrivano, si siedono, consumano, chiacchierano, e non si alzano più. Insomma i clienti non se ne vogliono andare: forse perché non gli sembra vero, forse perché non hanno di meglio da fare.
Alla questione dedica uno spassoso report il sito Grubstreet: “Ordinano come se mettessero a rimborso – nota un gestore intervistato – ma nella maggior parte dei casi non è così. E soprattutto, una volta la gente era impegnata. Adesso ama trattenersi fuori”. Il fatto è che i ristoranti di New York hanno aperto al 50% della capacità, quindi i coperti sono dimezzati, da un lato. Dall’altro, racconta il sito, “tra allegre riunioni, bevute in abbondanza e pasti per occasioni speciali a lungo rimandati, la consueta turnazione è andata a farsi benedire. I ristoratori hanno trascorso l’ultimo anno desiderando di riportare i clienti nei loro locali. Ora, alcuni di loro non vogliono andarsene”.
Concorrono una serie di fattori: da una parte il fatto che le persone non devono tornare di corsa in ufficio dopo pranzo, e non si limitano a prendere un drink al volo dopo il lavoro; dall’altra l’obbligo già detto del distanziamento e il fatto che tutti i ristoranti devono chiudere entro le 23:00, per cui gli ospiti sono concentrati in meno ore a meno tavoli. Insomma, i clienti non vedono l’ora di recuperare il tempo perduto: solo con la pandemia tutti ci siamo accorti di quanto era bello sederci a tavola con gli amici e non accorgersi del passare delle ore. Dal canto loro i ristoranti sono ben felici di riaprire le porte, ma hanno anche la necessità di rientrare nelle spese, di recuperare i guadagni perduti, almeno in parte. Molti locali di New York, quindi, hanno adottato la policy dei 90 minuti, esplicitandola già nella mail di prenotazione, e inoltre mandano un sms in automatico un’ora prima dell’arrivo degli ospiti “per ricordare loro il limite di tempo”.
Molti posti sono pieni, almeno per le nuove norme restrittive, ma la gente senza pensarci vede i tavoli vuoti e dice: “Ah ok, non sono così occupati!”. È una sfida, raccontano molti ristoratori, convincere gli ospiti ad alzarsi senza essere troppo scortesi, e poi in fretta e furia preparare i tavoli per il servizio successivo. Sono problemi, in effetti. Avercene.
[Fonte: Grubstreet]