Nestlé dovrà risarcire un’ex manager con 2 milioni di euro per bullismo

Una ex manager ha accusato Nestlé di bullismo sul posto di lavoro, e ora dovrà essere risarcita con oltre 2 milioni di euro.

Nestlé dovrà risarcire un’ex manager con 2 milioni di euro per bullismo

Nestlé dovrà pagare un risarcimento di 2 milioni di franchi svizzeri (equivalenti a poco più di 2 milioni di euro) a una ex manager per un caso di bullismo. La vicenda ha di fatto radici piuttosto profonde: la battaglia legale si è di fatto protratta per ben 12 anni, con il tribunale di Vaud, nel sud della Svizzera, che ha accolto l’accusa della donna solamente in questi giorni. Vediamo dunque di fare un poco di ordine: attiviamo la nostra macchina del tempo e torniamo a dodici anni fa, quando Yasmine Motarjemi – questo il nome della nostra protagonista – lavorava come capo della sicurezza alimentare presso il colosso elvetico.

Bullismo sul posto di lavoro: la storia di Yasmine Motarjemi

violenza

Stando a quanto lasciato trapelare dall’accusa, Motarjemi ha raccontato di essere stata a più riprese screditata e degradata dai suoi colleghi, con maltrattamenti che di fatto si sono protratti per anni. Il danno psicologico subito fu tale da spingerla a chiedere una pensione di invalidità professionale all’età di soli 55 anni: una carriera distrutta, sostiene l’ex manager, con il datore di lavoro pienamente responsabile di quanto accaduto.

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“La mia causa contro Nestlé non è mai stata una questione di soldi” ha commentato Motarjemi in seguito alla sentenza del tribunale. “Volevo che un tribunale riconoscesse l’ingiustizia che mi era stata fatta”. Ingiustizia pienamente riconosciuta, si direbbe.

L’avvocato Mathilde Bessonnet, che si è occupata di seguire il caso, concorda con la sua cliente e ha dichiarato che, nell’obbligare Nestlé a pagare un risarcimento, il tribunale aveva riconosciuto la piena responsabilità del colosso dell’alimentare nel deragliamento subito dalla carriera di Motarjemi. “Nestlé deve pagare retrospettivamente al mio cliente l’intero salario perso, dal momento del licenziamento (avvenuto nel 2010, ndr) fino al pensionamento” ha spiegato l’avvocato ai microfoni del quotidiano Tages-Anzeiger.

L’intera vicenda pare giunta al capolinea, in altre parole. Stando a quanto riportato da Reuters, infatti, la sentenza del tribunale è di fatto definitiva con Nestlé che avrebbe ritenuto opportuno non presentare appello. È bene notare, tuttavia, che la società non ha confermato l’importo del risarcimento; anche se ha voluto rilasciare una (comprensibilmente asciutta) dichiarazione: “Siamo sinceramente dispiaciuti per i quasi 12 anni di contenzioso” ha infatti commentato un portavoce dell’azienda “desideriamo portare a termine al più presto questa questione legale”. Meglio non gettare benzina sul fuoco, insomma.

In un secondo comunicato, lo stesso portavoce del colosso svizzero ha sottolineato come la politica aziendale non tolleri alcun tipo di molestie, e di aver preso molto sul serio le accuse mosse da Motarjemi.