Nestlé: azionisti dicono stop al cibo spazzatura e chiedono alimenti e bevande più sane

Alcuni azionisti della Nestlé hanno deciso di dire basta al cibo spazzatura e chiedono che l'azienda produca alimenti e bevande più sane

Nestlé: azionisti dicono stop al cibo spazzatura e chiedono alimenti e bevande più sane

Cambiamenti in vista per Nestlé? Forse, visto che un gruppo di azionisti durante l’ultima assemblea della multinazionale svizzera ha chiesto all’azienda di dire basta al cibo spazzatura e di concentrarsi di più sul produrre alimenti e bevande sane.

Nestlé produrrà più cibo sano?

cibo spazzatura

 

Secondo quanto rivelato dal Financial Times, durante l’ultima assemblea che si è tenuta a Losanna, in Svizzera, ecco che alcuni soci investitori hanno chiesto uno stop al cibo spazzatura. Ammirevoli, direte voi, stanno pensando alla salute dei consumatori. Beh, forse sì, ma non solo.

Ricordatevi che stiamo parlando di azionisti, cioè di persone che si aspettano un guadagno dalle aziende in cui investono, non parliamo di benefattori o filantropi. Effettivamente pare che gli azionisti abbiano fatto questa richiesta all’azienda non sono per problemi etici, ma anche (o soprattutto, tutto dipende da quanto è alto il vostro livello di cinismo odierno) per motivi finanziari.

Gli investitori, infatti, temono che i beni confezionati con valore nutrizionale limitato siano fortemente a rischio per quanto riguarda il loro rendimento finanziario. Da qui è nata la richiesta di tali investitori di fissare un obiettivo che permetta alla multinazionale di aumentare la percentuale dei ricavi da cibi e bevande più sane.

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Il che è in linea con quanto richiesto anche da alcuni governi, che hanno imposto tasse sui prodotti contenenti alti livelli di zucchero e restrizioni alla pubblicità relativa (con annesse preoccupazione di possibili cali nelle vendite da parte delle aziende produttrici di tali prodotti non proprio salutari). Nestlé probabilmente si aspettava qualcosa del genere, anche perché di recente la società aveva dichiarato che meno della metà dei ricavi arrivava da prodotti salutari.

Nel frattempo Mark Schenider, l’amministratore delegato, ha sottolineato che l’azienda sta facendo progressi nel ridurre sodio, zucchero e grassi saturi nei suoi prodotti. Solo che ha ammesso che ci sono dei limiti a quanto possono fare. E questo perché molti dei suoi prodotti non sono certo nati con lo scopo di essere sani.

Nella loro richiesta gli azionisti dissidenti sono stati coordinati da ShareAction, un ente di beneficenza che si occupa di investimenti responsabili. Inoltre tale richiesta, oltre che dagli azionisti ribelli, è stata firmata anche da Legal & General Investment Mangemente e da alcuni fondi di pensione pubblici. Jessica Attard, direttrice del programma di ShareAction, ha spiegato che Nestlé non è andata fino in fondo nel fissare un obiettivo e che molte delle sue risposte alle loro domande sono state assai scarne.