Nestlé nel mirino di Anonymous: il gruppo hacker ha sferrato un attacco mediatico e informatico contro la multinazionale svizzera, rea di non aver ancora terminato le operazioni commerciali in Russia. Secondo gli ultimi aggiornamenti, sono stati rubati circa 10 giga di dati confidenziali tra email e password di clienti aziendali.
La sferzata informatica arriva dopo che il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha citato lo slogan della multinazionale svizzera durante un collegamento con Berna, con chiara intenzione di criticare la decisione di continuare gli affari in Russia nonostante le minacce ad altri Paesi europei e “un ricatto nucleare”. Sono diverse, a onor del vero, le imprese che hanno deciso di terminare le attività su territorio russo: facendo riferimento al mondo del food ricordiamo Starbucks, Heineken o McDonald’s. Altre, come Burger King, restano (anche se occorre sottolineare che sono impossibilitati dall’andarsene), o come PepsiCo, annunciano di terminare le vendite solo per poi stringere accordi internazionali per esportare altre merci.
“Abbiamo significativamente ridotto le nostre attività in Russia” aveva dichiarato un portavoce di Nestlé qualche giorno addietro, rispondendo per l’appunto alle critiche “abbiamo fermato tutto l’import e l’export dalla Russia, ad eccezione dei prodotti essenziali. Non facciamo più investimenti né pubblicizziamo i nostri prodotti. Non facciamo profitti dalle nostre restanti attività. Il fatto che, come altre società alimentari, riforniamo la popolazione con importanti alimenti non significa che continuiamo come prima”.