Brutte notizie per la Nestlè: in Francia è stata accusata di aver avvelenato i pesci nel fiume Aisne. A portare il colosso in tribunale è stata la Federazione della pesca delle Ardenne (est della Francia): l’associazione ha deciso di intraprendere un’azione legale contro la Nestlè con l’accusa di aver inquinato il fiume, provocando la moria di migliaia di pesci.
La Federazione della pesca delle Ardenne, infatti, ha raccolto migliaia di pesci morti a causa dell’assenza di ossigeno nell’acqua. Tutto è accaduto lungo il fiume Aisne, una cinquantina di chilometri vicino alla città di Reims.
Secondo i dati divulgati dalla polizia di Challerange, la causa della morte dei pesci è imputabili alla carenza di ossigeno nelle acque. Secondo il presidente della Federazione dei pescatori delle Ardenne, la colpa sarebbe della Nestlè, rea di aver violato un articolo del codice ambientale.
Dal canto suo la fabbrica della Nestlè della città (qui vengono prodotte le cialde Nescafè) ha effettivamente confermato una fuoriuscita di fanghi biologici nel fiume, ma ha negato che questi fanghi contenessero sostanze chimiche pericolose, rigettando pertanto l’accusa di essere i responsabili della moria di pesci.
Nell’attesa che il tribunale prenda la sua decisione, i pescatori della città hanno parlato di circa 3 tonnellate di pesci morti: ci vorranno almeno 10 anni per la ripopolazione della zona.
A proposito di pesci morti: chissà se verrà mai scoperta la causa della moria dei pesci del Tevere di qualche mese fa provocata da sostanze organiche?
[Crediti | La-Croix]