Non (solo) attraverso gli uccelli, ma con il latte. Il soggetto, l’avrete intuito, è l’influenza aviaria: il caso del ragazzo canadese risultato infetto ha già fatto il giro del mondo, e ha fatto – ancora una volta – suonare i campanelli d’allarme di una comunità scientifica già intimorita dal susseguirsi delle due stagioni epidemiche peggiori di sempre.
La pietra angolare di tale timore, appesantito dall’ombra di una nuova potenziale crisi sanitaria, è che il virus stia mutando per essere più trasmissibile all’uomo. Il salto di specie, in altre parole: la capacità del virus di mutare e adattarsi ad altri organismi. Negli Stati Uniti sul banco degli imputati c’è anche e soprattutto il latte. Ma come?
Il nodo del latte (crudo) a stelle e strisce
Un piccolo passo indietro. Come accennato il mondo è di fatto reduce dalle due stagioni epidemiche più gravi di sempre, per numeri e diffusione, con innumerevoli casi anche tra i mammiferi. Alcuni Paesi, Francia e Olanda su tutti, hanno già dato il via a campagne di vaccinazione; e i contagi tra gli esseri umani si fanno sempre più numerosi e misteriosi.
Nella primavera del 2024 il virus viene finalmente individuato nel latte crudo degli Stati Uniti. La risposta dell’OMS giunge celere e puntuale: bevete solo quello pastorizzato. Ai primi di dicembre la California sospende vendita e distribuzione di latte crudo. Sullo sfondo Robert Kennedy Jr, individuato da Donald Trump come futuro Ministro della Sanità, punta il dito contro un sistema che definisce “corrotto”, e promette che libererà il latte crudo da questa “aggressiva oppressione”.
Il che ci porta a oggi. Nelle ultime ore il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) ha emesso un ordine federale che richiede di testare in maniera totale e sistematica la fornitura nazionale di latte. Il nome di battesimo è “Strategia nazionale per l’analisi del latte (NMTS)”: un protocollo in linea con la teoria che vede il latte come principale vettore di diffusione dell’aviaria, e che vuole adoperarsi per contenerla.
L’ordinanza fornisce sia linee guida che requisiti per campioni di latte crudo a livello nazionale da raccogliere e condividere con l’USDA. L’idea, e forse la speranza, è che questa nuova strategia possa permettere le autorità sanitarie a comprendere ed eventualmente tamponare la diffusione del virus negli Stati Uniti. Ma come la prenderà Kennedy Jr?