I dati del Centro studi di Confcooperative sostengono che per il cenone gli italiani spenderanno il 20% in meno in questo Natale 2021.
Le stime parlano di una spesa di 2,2 miliardi di euro, 100 milioni in più rispetto al 2020, ma 500 milioni in meno rispetto al periodo pre Covid, con un -20% rispetto agli anni pre pandemia.
E questo nonostante le tredicesime siano salite dell’8% (sempre per chi le ha), passando dai 41 miliardi del 2020 ai 44 del 2021. Tuttavia, a fronte del fatto che siano aumentate le spese personali e i risparmi, ecco che aumenta il divario fra chi può spendere e risparmiare e chi, invece, si trova sul baratro della povertà: fra poveri assoluti e relativi, infatti, si contano ormai 10 milioni di persone.
Ma torniamo alla spesa a tavola per i cenoni. Per la maggiore andranno i prodotti agroalimentari del Made in Italy. Per quanto riguarda lo spumante, verrà preferito alle bollicine estere, con 58 milioni di bottiglie pronte per essere stappate.
Parlando del menu vero e proprio, ecco quanto gli italiani sono pronti a spendere:
- vongole e frutti di mare per i primi: 95 milioni di euro
- pesce per i secondi: 340 milioni di euro
- carne, salumi e uova: 405 milioni di euro
- vini, spumanti e prosecchi: 365 milioni di euro
- frutta, verdura e ortaggi: 335 milioni di euro
- pasta, pane, farina e olio: 210 milioni di euro
- tagliere di formaggi freschi e stagionati italiani: 100 milioni di euro
- dolci regionali, panettoni e pandori: 345 milioni di euro
In aggiunta, 1 italiano su 4 è pronto a fare un viaggio per Natale, soprattutto in montagna e negli agriturismi.
È curioso, però, sottolineare come i dati cambino a seconda delle varie indagini che saltano inesorabilmente fuori in questo periodo dell’anno. Se il report qui sopra parla di un 20% in meno della spesa, ecco che una precedente indagine di Coldiretti/Ixè aveva detto esattamente l’opposto e cioè che a Natale la spesa a tavola per ogni famiglia saliva del 38%. A questo punto, però, a chi dobbiamo dare retta? La spesa sale o scende?