Vuoi i pranzi, vuoi i cenoni, a Natale si registrano i valori più elevati di consumi alimentari di tutto l’anno. Quest’anno i regali enogastronomici, i pranzi e le cene segnano un aumento su base tendenziale a settembre del 4,2%. L’analisi della Coldiretti analizza i dati Istat legati al fatturato industriale che fa impennare la produzione. Di fatti, l’agroalimentare costituisce la voce più significativa del budget che le famiglie italiane destinano alle feste di fino anno, da Natale a Capodanno.
Per la Coldiretti “la spesa alimentare è uno speciale indicatore dello stato dell’economia nazionale poiché l’agroalimentare, dai campi fino a negozi e ristoranti, è la prima filiera estesa dell’Italia con un fatturato di 538 miliardi di euro e un valore aggiunto superiore di quattro volte alla filiera dell’automobile”.
“I risultati positivi ottenuti sul piano industriale – avverte la Coldiretti – devono ora trasferirsi alle imprese agricole con un’adeguata remunerazione dei prodotti che in molti casi si trovano tuttora al di sotto dei costi di produzione”.
L’agricoltura e l’alimentazione volano, dunque, contribuendo a una ripresa sostenibile e duratura del tessuto economico imprenditoriale. I dati positivi sono in controtendenza rispetto all’andamento del periodo che denota, al contrario, una debolezza del sistema produttivo che oscilla dal 2018 lungo un trend decrescente.