Non fate arrabbiare le mamme: a Napoli, grazie alle loro denunce, tre mamme hanno fatto chiudere i battenti a un bar che vendeva alcol ai minori.
Il locale si trova a Chiaia, nel vicoletto Belledonne, in un quartiere elegante e rinomato a Napoli. Non è neppure la prima volta che il titolare del bar è costretto a chiudere per la vendita di alcolici a minorenni. Lo scorso giugno gli avevano già inviato un medesimo provvedimento di chiusura, in quella circostanza di sette giorni. Stavolta il questore ha disposto la sospensione dell’attività per ben trenta giorni.
Il titolare, con la complicità di un cameriere, era stato colto sul fatto mentre distribuiva cicchetti ai ragazzini, senza chiedere i documenti. Così non ci hanno pensato un attimo che sono andate in Questura per denunciare il locale. «Non ci ho pensato un solo istante a raccontare l’accaduto agli agenti – racconta una delle tre mamme che si è rivolta alla polizia per denunciare il titolare del locale di Chiaia – quando ho saputo che mia figlia di tredicenni e le sue amiche, avevano comprato alcol in quel bar, non ho avuto esitazione. Voglio cogliere questa occasione per invitare tutti i genitori come noi a non far finta di nulla ma a scendere in campo in maniera concreta contro chi avvelena la salute dei nostri figli».
Proprio grazie al controllo del telefonino di una delle tredicenni da parte della mamma, si è scoperto l’accaduto: «Mi fido di lei. Non ho mai avuto bisogno di guardare nel suo cellulare – racconta ancora una delle tre mamme – meno male che invece lo ha fatto la mia amica: le ragazze avevano scattato delle foto che le ritraevano mentre bevevano vodka. Mia figlia era sobria, quella sera andò anche a prenderla il papà che non notò nulla di strano. In realtà avevano bevuto poco, nessun problema particolare, ma in ogni caso abbiamo ritenuto opportuno andare lo stesso a denunciare il bar dove avevano acquistato quei cicchetti».
Secondo quanto riferisce la mamma, il barista avrebbe pure detto a una delle tredicenni che il drink voleva preparaglielo un po’ più leggero perché era ancora troppo piccola.
Così ora il titolare rischia non solo la chiusura, anche la multa. La somministrazione di bevande alcoliche ai minorenni prevede sanzioni fino a 2.500 euro se il ragazzo è tra i 16 e i 17 anni, ma nel caso di adolescenti sotto i sedici anni, come il gruppetto di amiche tredicenni che sono andate nel bar, si rischia la reclusione fino a un anno.
Per la legge non è sanzionata esclusivamente la somministrazione, ma anche la vendita. È obbligo per ogni titolare dell’esercizio, o di chi chiunque si trovi al reparto vendita, chiedere un documento d’identità ai giovani e accertarsi che abbiano compiuto i 18 anni, prima di vendere vodka e gin. Fare un bel complimento, dicendo che si dimostra un’età diversa da quella effettiva, agli occhi della legge non conta.
[ Fonte: Il Mattino ]