La Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Napoli ha posto sotto sequestro la pizzeria Dal Presidente, centralissima, per trasferimento fraudolento di valori e autoriciclaggio aggravato dal metodo mafioso. Le indagini hanno infatti confermato che la gestione del ristorante fosse legata alla Camorra – si parla del clan dei Contini.
La pizzeria è da anni un punto di riferimento per tutto il capoluogo campano: situata in pieno centro storico ovvero Via dei Tribunali – la stessa della pizzeria di Gino Sorbillo – Dal Presidente è anche meta turistica.
La protezione del clan, anche da parte di un poliziotto
I pm Alessandra Converso e Daniela Varone spiegano che il sequestro della pizzeria Dal Presidente è dovuto a trasferimento fraudolento di valori e autoriciclaggio, aggravato dal metodo mafioso e con la finalità di agevolare la camorra. Infatti, la Dda ha accertato che la pizzeria sia stata acquistata con la protezione di un esponenti di spicco del clan: uno di loro è da tempo detenuto con una condanna per spaccio di stupefacenti, e suo cognato gestiva quindi l’attività. Secondo le indagini, i soldi sarebbero stati reimpiegato nelle società di ristorazione e panificazione, nonché nell’acquisto di beni immobili (intestati a prestanome) e quote societarie: oltre 3,5 milioni di euro è la stima del valore sequestrato.
Alla famiglia Contini continuava a essere destinata parte dei proventi della pizzeria. Il gip ha posto l’arresto di cinque persone, di cui tre in custodia cautelare in carcere, e gli altri agli arresti domiciliari. Si legge su Il Fatto Quotidiano che uno di questi ultimi è un poliziotto 56 enne: ha contribuito con un’ingente somma e scorciatoie all’acquisto di una delle attività, di cui era persino gestore occulto.
Arrestati il titolare e la moglie
Tra gli arresti figurano ovviamente anche il titolare della pizzeria Dal Presidente (Massimiliano Di Caprio) insieme a sua moglie (Deborah Capasso). Secondo le indagini, Di Caprio era entrato a far parte della pizzeria come socio dopo aver contribuito economicamente a seguito di una richiesta di aiuto da parte dell’ex titolare.
Non solo pizzeria e attività di ristorazione, ma anche agenzie di viaggio fittizie o turistiche letteralmente strappate ai precedenti proprietari a suon di minacce e percosse. Una di queste risultava attualmente in mano sempre a Massimiliano Di Caprio.