Qualche giorno fa una guardia giurata di Varcaturo, vicino Napoli, si è presentato alla caserma locale dei Carabinieri per denunciare di aver subito una rapina nel corso del quale gli avrebbero rubato una pistola. Il racconto, però, era evidentemente poco convincente: i militari si insospettiscono, avviano le indagini e infine scoprono che l’arma in questione non era stata rubata, bensì venduta a un pasticcere di 66 anni per 500 euro.
A finire nei guai, ovviamente, sono sia venditore che acquirente: il primo è reo di simulazione di reato (per aver inventato di sana pianta la rapina) e di possesso di segni distintivi contraffatti. Nel suo appartamento, infatti, le forze dell’ordine hanno trovato 9 tesserini della polizia di stato con la sua foto e 3 palette segnaletiche con l’emblema della Repubblica Italiana. Il pasticcere, invece, nel cui locale è stata ritrovata la pistola con tanto di proiettili, dovrà rispondere di detenzione abusiva di armi, ricettazione e omessa denuncia ad autorità di polizia. Nella sua abitazione, inoltre, i Carabinieri hanno trovato (e ovviamente sequestrato) un tesoretto da 49mila euro in contanti.