Se n’è andato a 90 anni, in una casa di riposto di Miami, Florida.
Proprio da Miami David R. Edgerton aveva iniziato la sua avventura nel lontano 1954, quando fondò il primo anello della catena destinata a diventare il fast food numero due del mondo: Burger King.
Nato in Pennsylvania nel 1927, Edgerton, dopo aver studiato ristorazione, aveva acquistato nel 1954 l’Insta Burger King di Miami, dove si vendevano hamburger a 15 centesimi l’uno, fondando con James McLamore, già proprietario di un ristorante, il primo punto vendita della Burger King Corporation, con un capitale iniziale di 12.000 dollari.
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Il locale proponeva una formula innovativa per l’epoca, basata su prezzi bassi, assenza di servizio al tavolo e pagamento anticipato, prima della consumazione. Una formula che agli inizi faticò ad affermarsi, fino a quando i due soci non idearono il loro panino più celebre, il Whopper, dopo aver assaggiato in un drive-in di un campus universitario un hamburger farcito con diverse salse di accompagnamento.
Il lancio del nuovo panino fece la fortuna dei due soci, al punto che dieci anni dopo o poco più, nel 1967, la catena, che ormai contava circa 400 ristoranti sparsi in tutto il Nord America, soprattutto in California, vendette alla Pillsbury Company, una delle più grandi società nel campo della vendita di prodotti alimentari, al prezzo complessivo di 40 milioni di dollari (circa 152 milioni di dollari attuali), da dividersi tra i due soci.
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Dopo la vendita della sua creatura, Edgerton ha continuato a rimanere nel settore, aprendo altri ristoranti, come la catena Bodega Steak, e rivendendoli una volta avviati, in particolar modo in California.
Attività che ha proseguito fino alla morte, avvenuta nella sua Miami in una residenza per anziani, dove ha trascorso gli ultimi anni di un’esistenza dedicata interamente alla ristorazione e al cibo popolare e accessibile a tutti.
[Crediti | New York Times]