Immaginiamo che mettere un po’ di puntini sulle i sia d’obbligo. Caramelle contaminate, sì, ma di cosa? E quanto è diffusa la contaminazione in questione? Ordine, dunque: la scorsa settimana la Prophet Premium Blends ha richiamato dal mercato statunitense i suoi prodotti a marchio Diamond Shrumz in quanto contenenti livelli tossici di una particolare sostanza chimica.
La sostanza in questione è il muscimolo, comunemente riscontrabile nei funghi del genere amanita, i cui effetti sul corpo umano sono coerenti con i sintomi presentati dai consumatori dei prodotti Diamond Shrumz. Tali sintomi comprendono convulsioni, agitazione, contrazioni muscolari involontarie, perdita di coscienza, confusione, sonnolenza, nausea e vomito, frequenza cardiaca anormale e iper/ipotensione.
Siamo vicini a The Last of Us?
Numeri alla mano le autorità sanitarie a stelle e strisce hanno contato 48 casi di contaminazione in 24 Stati: i dati della FDA indicano che di questi quarantasei hanno ritenuto opportuno richiedere di specifiche cure mediche, e ventisette sono stati ricoverati in ospedale. La notizia che ha agitato ulteriormente le maglie del caso è però delle ultime ore: “C’è un decesso potenzialmente associato [alle caramelle in questione, ndr] sotto indagine”, si legge in una nota stampa della FDA.
Vale la pena notare che il richiamo di cui sopra riguarda coni, barrette di cioccolato e caramelle gommose – l’intero portafoglio di prodotti Diamond Shumrz, sia in micro che mega-dosi, che fino a una manciata di giorni fa venivano di fatto regolarmente distribuite in tutti gli Stati Uniti tramite il circuito della Grande Distribuzione Organizzata e gli ordini online.
Due settimane prima del richiamo, la FDA aveva già diramato un annuncio che metteva in guardia i consumatori dal mangiare qualsiasi barretta di cioccolato Diamond Shrumz, avvertendo che alcune persone avevano finito per sentirsi male al punto da dovere essere intubate. In data 27 maggio 2024, la Prophet Premium Blends ha per di più ricevuto due segnalazioni da parte di altrettanti clienti che, similarmente, avevano accusato problemi di salute dopo avere mangiato una loro barretta di cioccolato.
L’azienda aveva così avviato una serie di analisi degli ingredienti nei propri prodotti, portando alla luce “quantità di muscimolo superiori al normale”. Come accennato in apertura, a oggi si contano 48 casi e una presunta morte: l’impressione della FDA, però, è che il caso sia ancora lontano dalla sua risoluzione.