Moreno Cedroni ha deciso di non riaprire i suoi ristoranti: ha posticipato le aperture fino a quando non si tornerà a lavorare a cena (il che è un po’ la stessa cosa che ha chiesto anche Gianfranco Vissani). Il fatto è che mettere su un gruppo di venti persone non potendo rimanere aperti la sera è anti economico.
La sua intenzione era quella di riaprire il 10 febbraio, ma ha deciso di far slittare l’apertura al 10 marzo. Pur essendo ora i suoi locali in zona gialla, questa parziale riapertura non gli permette di aprire di nuovo i battenti.
La sua priorità è quella di tornare a lavorare anche a cena, magari con orario ridotto. Diversamente, non potranno mettere su una squadra importante perché non può assumere dieci persone al posto di venti e farle lavorare solo a pranzo, non riuscirebbe a portare avanti il lavoro che fa abitualmente.
L’idea è quella di riaprire La Madonnina il 10 marzo, Il Clandestino il 25 marzo e Anilkò il 1 aprile. Ma questa è solo una previsione: bisogna vedere come andrà la situazione. Secondo lo chef la situazione è in netto miglioramento, cosa che li porterà a lavorare in sicurezza come è stato fatto da giugno a settembre lo scorso anno. Inoltre è importante per il loro lavoro permettere gli spostamenti fra regioni.