Monica Cirinnà imprenditrice agricola tra ristorante, vino e “gente dalle cooperative”

L'ex senatrice del Partito Democratico si ritira a vita bucolica, o radical chic, e presenta la tenuta a Capalbio, con ristorante e autoproduzione di vino.

Monica Cirinnà imprenditrice agricola tra ristorante, vino e “gente dalle cooperative”

L’ex senatrice del Partito Democratico, Monica Cirinnà, ha deciso di lenire le ferite per l’allontanamento dalla politica: ora si dedica all’agricoltura – nella stessa tenuta dove tempo fa erano stati trovati ventiquattromila euro in contanti nella cuccia del cane Orso. La fattoria a Capalbio, da vent’anni polo di ritrovo anche politico nonché già attività secondaria per lei e il marito Esterino Montino (sindaco di Fiumicino), è ora al 100% la vita della Cirinnà.

Cos’è davvero radical chic quando parliamo di cibo? (Omaggio a Tom Wolfe) Cos’è davvero radical chic quando parliamo di cibo? (Omaggio a Tom Wolfe)

Ristorazione con prodotti a chilometro zero, olio, vino, marmellate e non solo, nel futuro ci sarà forse anche un glamping: ecco la CapalBIO di Cirinnà, in provincia di Grosseto e nel cuore rosso della maremma. Oltre novemila seguaci sulla pagina Instagram, mille su Facebook e un sito web in costruzione: c’è chi parla di attitudine radical chic, di lusso rurale, non certo bucolica.

Degustazioni e parmigiana congelata

 

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Terra: un nome altisonante che fa immaginare un vivido contatto con Madrenatura. E la Crinnà è così che lo descrive, il suo nuovo ristorante, all’edizione romana del Corriere della Sera: “un ristorante rurale, dalla natura al piatto, un luogo di degustazione dei nostri prodotti o di quelli dei vicini, sempre a km zero. Un buffet freddo, per accompagnare un bicchiere di vino, senza menù, si assaggia quel che c’è”. E prosegue: “produco vino, olio, conserve, marmellate, pomodori. Al momento siamo in overbooking di zucchine, ci faccio le parmigiane che poi congelo. E seguo marmellate e passate di pomodori”.

Il chilometro zero è solo una scusa per alzare i prezzi dei ristoranti Il chilometro zero è solo una scusa per alzare i prezzi dei ristoranti

Gente dalle cooperative per raccogliere le olive

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Non è recente l’attività a CapalBIO: da oltre vent’anni la Cirinnà e famiglia hanno laggiù una seconda vita, e anche molto attiva. Lei stessa parla di marmellate, vino e olio, conserve. Si fa aiutare, giustamente: su Open si parla di due operai fissi, un trattorista, marito e figlio, e di “gente dalle cooperative, tutti in regola e con il Durc” quando c’è da raccogliere le olive o è tempo di vendemmia. Loro, quindi anche la produzione di vino: “produciamo 100 mila bottiglie all’anno di Sangiovese e Ansonica”.