La grande incognita dei Mondiali in Qatar – ma dove andrà a finire tutta la birra? I nostri lettori più attenti si ricorderanno che, in principio, Budweiser – uno degli sponsor principali della manifestazione – riuscì a strappare alle autorità qatariote il permesso per venderla solamente nelle nelle tre ore prima del calcio d’inizio e fino a un’ora dopo il tradizionale triplice fischio. Il che naturalmente significava niente birra (o altri alcolici, beninteso) sugli spalti, ma di fatto sembrava un buon compromesso tra il rispetto degli accordi commerciali e il rispetto delle leggi locali. Poi qualche crepa: le bancarelle fatte muovere a una manciata di giorni dall’inizio delle partite, i prezzi eccessivamente alti, le voci sulla famiglia reale… Crepe che, di fatto, s’allargarono fino a inghiottire le speranze della Budweiser con una laconica fuga di notizie: niente birra al Mondiale.
Ok, ma ora ‘sti bancali dove me li metto?
Disastro. Gli inglesi insorgono, spaventatissimi dall’idea di dover assistere all’ennesima disfatta della propria nazionale da sobri. I tifosi dell’Ecuador, dopo aver bistrattato i padroni di casa durante la partita inaugurale della manifestazione, ribadiscono la necessità di combattere l’arsura delle gole con il più inequivocabile dei cori da stadio: “Vogliamo la birra”.
Poi l’illuminazione, la trovata, il cosiddetto valore aggiunto. Volete la birra? Bene – non dovete fare altro che vincere il Mondiale. L’annuncio arriva dalla stessa Budweiser, che annuncia con consumata nonchalance che il vincitore della Coppa del Mondo si porterà a casa, oltre all’agognato trofeo, anche tutta la birra rimasta invenduta, per un valore complessivo – secondo quanto riportato da NEXTA – di 75 milioni di euro.
Budweiser will give the winning country all the beer prepared for the #QatarWorldCup2022 worth of €75 million.
It is also expected that the company will sue FIFA for breach of contract – the sale of beer was banned a few days before the start of the championship. pic.twitter.com/x5uq1GhMIM
— NEXTA (@nexta_tv) November 21, 2022
Chi se li porterà a casa? Vedremo Cristiano Ronaldo bistrattare ancora una volta la Coca Cola per spaccarsi un paio di lattine di Budweiser alla goccia? O a portarsi a casa il tutto sarà il suo rivale eterno, Lionel Messi, pronto a inondare le strade di Buenos Aires con della birra bionda? Difficile dirlo – quel che è certo è che il tutto assumerà connotati ancora più tragicomici se a vincere il Mondiale sarà proprio il Qatar. Ma ve lo immaginate?
Scherzi a parte, fa piacere vedere che Budweiser abbia preso la palla al balzo e stia utilizzando al meglio tutta l’esposizione mediatica dovuta da questa storia; ma allo stesso tempo rimane da prendere in considerazione il cosiddetto “elefante nella stanza”. Vogliamo dire, parliamo di un contratto di sponsorship da decine di milioni di euro: siamo sicuri che il tutto si risolva con qualche tweet goliardico? Stando nuovamente a quanto riportato da NEXTA, ovviamente no: pare che Budweiser voglia fare causa alla FIFA per la violazione del contratto. Questa, però, è una storia per un altro giorno.