Mondelez rischia il boicottaggio: il colosso a stelle e strisce, produttore di numerosi snack tra cui i biscotti Oreo e Toblerone, ha attirato a sé le antipatie dei Paesi del Nord Europa e degli Stati Baltici a causa delle sue operazioni commerciali, tuttora in corso, in Russia. Come certamente avrete avuto modo di intuire l’intera faccenda riguarda l’esodo che, nel marzo del 2022, vede innumerevoli marchi occidentali abbandonare il mercato russo in segno di solidarietà con l’Ucraina, costringendo, in diversi casi – il più chiacchierato dei quali, almeno per quanto ci riguarda, fu McDonald’s – gli imprenditori locali a inventarsi veri e propri sostituti.
Mondelez non saluta la Russia, e c’è chi pensa al boicottaggio
Ecco, in parole povere Mondelez non ha preso parte a tale esodo: il colosso alimentare ha continuato a operare in Russia esattamente come faceva prima che scoppiasse la guerra, vendendo i suoi prodotti sul mercato locale e pagando le dovute tasse al governo di Mosca. Una scelta che, come accennato in apertura, ha portato al fiorire dell’antipatia di diverse grandi aziende soprattutto dei Paesi Nordici e Baltici, che hanno ritenuto opportuno interrompere ogni forma di collaborazione con il produttore avviando quello che, a tutti gli effetti, può essere indicato come boicottaggio.
“Finché Mondelez è nella lista delle aziende che sostengono l’ingiustizia e la guerra, non possiamo cooperare”, ha spiegato a tal proposito Dag Terje Klarp Solvang, segretario generale della Norwegian Trekking Association. Il fronte nordico-baltico ammette che, di fatto, la decisione di porre fine alla collaborazione è stata sofferta; ma i primi frutti hanno già cominciato ad apparire: molti consumatori hanno seguito l’esempio delle aziende e boicottato i prodotti di Mondelez o delle società affiliate al colosso.
Non è la prima volta che proteste di questo tipo prendono origine dall’angolo scandinavo: solamente questa primavera, ad esempio, la Svezia si oppose rigidamente alla decisione di Absolut Vodka di riprendere le proprie operazioni commerciali in Russia, spingendo l’azienda a tornare sui propri passi e bloccare di nuovo il flusso di esportazione verso Mosca.
Mondelez, nel frattempo, si difende affermando di avere affermato di aver “ridimensionato” le sue attività in Russia interrompendo nuovi investimenti di capitale e spese pubblicitarie, e spiegando allo stesso tempo che la vendita dei suoi prodotti stava “aiutando a mantenere l’approvvigionamento alimentare”. Allo stesso tempo, sul sito aziendale si pò leggere un messaggio di solidarietà per l’Ucraina: “Mentre la guerra continua, sostenere i nostri colleghi e i cittadini ucraini rimane una priorità. I nostri cuori sono con i nostri colleghi, così come coloro che hanno famiglia o amici in Ucraina, e rimaniamo impegnati a sostenerli con tutte le nostre forze”.